La Lega corteggia la Svp per un’alleanza senza il Pd
Verso le comunali. Il responsabile Fabio Vetrò non parla ancora di candidati e programmi Ma replica a Del Piero: «Non vogliamo regali e non chiudiamo a nessuno: contano gli obiettivi»
Bressanone. “La Lega non ha bisogno di regali e comunque ci concentriamo sugli obiettivi”. Fabio Vetrò, responsabile della Lega a Bressanone, non raccoglie la battuta con cui Claudio Del Piero ha criticato la scelta del (suo) Pd di candidare Renate Prader, una candidata di lingua tedesca, al ruolo di sindaco nella corsa delle comunali di maggio.
“Non la raccolgo – dice Vetrò – perché fa parte di un modo di vedere la politica in termini di vantaggi e svantaggi. E per la Lega è diverso: noi vediamo la politica come volontà di amministrare bene”.
Quindi come vi muovete verso le comunali?
“Ci stiamo muovendo, e come sempre ci prepareremo al meglio. Dopo le regionali emiliane di fine mese, verranno le dichiarazioni ufficiali, i programma riguardanti le singole, successive comunali”.
Sì, ma a Bressanone le regionali emiliane magari non sono in primo piano all’ordine del giorno.
“Infatti la nostra squadra lavora alacremente sul territorio perché vogliamo dare voce ad ogni cittadino e risposte concrete alle tante istanze che ogni giorno giungono ai nostri militanti”.
Intanto, a Bressanone il Pd ha un candidato, la Svp dovrebbe confermare Peter Brunner. E la Lega?
“Per noi non è una questione di nomi, come non è una questione di poltrone e di cariche. Siamo la Lega e corriamo per fare un buon risultato, regalando noi ai cittadini, quel riscatto che attendono da anni”.
Ma pensare di poter conquistare più voti italiani dalla presentazione di un candidato tedesco da parte del Pd?
“Potremo prendere più voti in base al gradimento di ciò che abbiamo fatto e che proporremo”.
Alleanza con la Svp: ci potreste stare?
“Con la Svp governiamo in Provincia, non vedo perché non lo si potrebbe fare nei Comuni, quindi anche a Bressanone. Non chiudiamo a nessuno. Certo, ci sono gruppi e partiti con cui c’è una maggiore affinità”.
Secondo Lei, Del Piero teme la possibilità di un cambio di alleanze in Comune?
“Secondo me, Del Piero si sta preoccupando del proprio futuro politico. Forse più di quello che della sua comunità e città”.
Un giudizio sugli ultimi cinque anni di amministrazione Svp-Pd a Bressanone.
“Mah, questi giudizi lasciano sempre il tempo che trovano. Contano i risultati e le idee”.
Lei lo farebbe il vice sindaco?
“Non voglio parlare di me e, ripeto, non parliamo mai di poltrone. Detto questo, la Lega è come una squadra di calcio: se l’allenatore chiama, si gioca nel ruolo che decide l’allenatore.
E Massimo Bessone?
“È una figura importante per la Lega. Ha un ruolo centrale in Provincia (assessore a edilizia e patrimonio, ndr) e lo sta svolgendo egregiamente. Ha fatto molto per Bressanone e in città è senza dubbio un riferimento”.
Resterà dov’è o entrerà in gioco a Bressanone?
“Non posso dirlo io, ora. Non ci sono nomi della Lega per nessuno dei Comuni attesi alle elezioni di maggio. L’ho detto: per qualche giorno ancora ci concentriamo sulle regionali in Emilia, cruciali anche in ottica nazionale. Non è per sminuire l’importanza delle comunali, è solo un fatto di scadenze collocate prima o dopo. E per le comunali a Bressanone ogni discorso è aperto e la Lega metterà in campo certamente la migliore squadra”.
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