La rotta del Brennero ai minimi storici ma restano i controlli 

Il sindaco: «Il merito? L’inversione di tendenza con Minniti» Al confine i controlli a vista dei gendarmi austriaci


di Massimiliano Bona


BRENNERO. «La rotta del Brennero? Gli ultimi dati dicono che i flussi migratori sono ai minimi storici degli ultimi anni. Ma non dite che è merito solo di Salvini»: a parlare è il sindaco Franz Kompatscher che - dopo aver archiviato la sfortunata parentesi alle provinciali con la Svp - fa il bilancio su quello che, fino a fine 2017, era considerato il problema principale per i residenti a ridosso del confine.

Sindaco, ma non si vedono davvero più profughi?

«Nei mesi scorsi ce n’erano in strada ma anche in stazione. A Brennero, a Colle Isarco e Vipiteno. Adesso, da queste parti, c’è una quiete quasi assoluta».

Perché dice che il merito non è di Salvini?

«Non lo dico io ma i numeri. Il rallentamento dei flussi risale all’inizio del 2018 grazie all’azione decisa di Minniti, ministro dell'Interno nel governo Gentiloni. Lì c’è stata la vera svolta. Certo, adesso la politica di questo Governo contribuisce a mantenere una situazione che a noi, qui, sta bene».

Anche gli austriaci, che per mesi hanno minacciato di erigere muri e schierare i gendarmi, hanno allentato la presa?

«In realtà proseguono i controlli a vista ma è evidente che non c’è più la tensione di un tempo».

Ritiene sia davvero finita l’era dei respingimenti, dei passaggi clandestini per i boschi nel cuore della notte e dei profughi morti assiderati nei convogli diretti verso Nord?

«Non posso dirlo io. Mi limito a fotografare la situazione al confine italo-austriaco che è molto, ma molto, più tranquilla».

Quali sono i numeri al centro di transito al Brennero, «macchiato» peraltro da una vicenda giudiziaria?

«Ogni tanto c’è un andirivieni di stranieri di passaggio ma cercano solo assistenza per poche ore. Siamo lontani, di sicuro, dal tutto esaurito».

Anche perché i migranti, o almeno gran parte di essi, sono tornati sulla rotta balcanica. In questo momento - assicurano gli esperti - è soprattutto la Bosnia a dover "difendere" le frontiere esterne dell'Ue. In sei mesi l’Unhcr ha registrato 7600 nuovi arrivi: si tratta di persone provenienti soprattutto da Pakistan (30%), Siria, Afghanistan, Iran e Iraq. E a Brennero sta bene così.

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