La Svp chiude la sede e si trasferisce a Bolzano 

In via Brennero anche l’europarlamentare Herbert Dorfmann e il suo staff «Eravamo in affitto e il personale assunto era già ridotto al minimo»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. La Volkspartei ha deciso di chiudere anche la sede distaccata di Bressanone. Le insegne, all’esterno del palazzo di via San Cassiano 2, sono state eliminate ma all’interno del palazzo c’è ancora un pannello gigante della Stella Alpina del Comprensorio della val d’Isarco. Oltre a chiudere la sede - che peraltro era in affitto - è stato necessario trasferire il personale, compreso l’europarlamentare Herbert Dorfmann con il suo staff. Tra l’altro proprio a Dorfmann il partito aveva affidato, almeno un paio di anni or sono, il compito di risanare il bilancio della Stella Alpina. E tra le varie priorità c’erano la vendita o la dismissione delle sedi inutili ma anche la riduzione del personale. «Da un po ’ di tempo - spiega lo stesso Dorfmann - nella sede distaccata di Bressanone non avevamo più personale con contratto fisso, quindi non abbiamo avuto problemi particolari. Mi sono trasferito anch’io a Bolzano».

Nel 2016 era stato lo stesso Dorfmann a spiegare il perché della necessità di risanare i conti del partito e di vendere anche parte della sede centrale di via Brennero a Bolzano. «Come tutti i partiti abbiamo pagato il 2014, un anno nel quale molti cittadini hanno perso la fiducia nella politica per la questione vitalizi, salvo poi tornare ad affidarsi alla Svp, a cui si deve molto per tutte le conquiste legate all'autonomia. Poi c'è stata una ripresa, anche nelle tessere». Le tessere Svp, nel frattempo, sotto quota 40 mila.

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