«Lavori impropri e non sicuri» Rivolta all’Eurospin a Brennero 

Lavoratori in stato di agitazione. I sindacati: «Gli addetti effettuano anche le pulizie dei bagni e dei parcheggi e sono invitati a fare trasferte a rotazione fuori provincia e fuori regione con rischi in tempi di emergenza sanitaria» 


Fausto Da Deppo


Brennero. Con l’emergenza coronavirus, il punto vendita di Eurospin al Brennero ha visto calare l’abituale clientela dall’Austria e una delle conseguenze è stata la richiesta dell’azienda di impiegare a rotazione in altre sedi i 25 lavoratori occupati nel supermercato: per i sindacati, la prima di una serie di “scelte non condivisibili” che mettono “a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori”. La denuncia arriva dalla segretaria della Filcams/Cgil Antonella Costanzo.

“Le trasferte erano state già decise in aprile e maggio e siamo intervenuti per bloccarle. Adesso l’azienda le ha riproposte e da oggi (ieri, ndr) per 3-4 giorni a settimana alcuni addetti, a rotazione, devono recarsi al lavoro fuori provincia e fuori regione. Oltre al fatto di dover anticipare le spese delle trasferte (auto, albergo, ristorante) – sottolinea Costanzo – ci sono problemi di sicurezza in un momento segnato dalla pandemia: i lavoratori si muovono in 3-4 in un’auto e gli spostamenti di per sé comportano aumento dei contatti e dei relativi rischi. In questo modo si scaricano sulle spalle dei lavoratori le difficoltà di un contesto economico figlio degli effetti della pandemia”.

Il supermercato al Brennero è in controtendenza rispetto all’andamento della grande distribuzione alimentare: “In tutta Italia – spiega Costanzo – le catene del settore vivono un buon momento sul piano commerciale, ma il punto vendita a Brennero riceve abitualmente quei clienti di frontiera che la pandemia ha diradato. I riscontri sono oggettivi e permetterebbero di attivare la cassa integrazione, uno strumento potenziato a causa del Covid e che chiaramente non ci rassicura e comporta una riduzione del reddito, ma almeno tutela lavoratori e famiglie e previene i rischi di possibili diffusioni del virus”.

Ma da Eurospin e da Spesa Intelligente, che gestisce il punto vendita, Costanzo spiega di non aver ricevuto proposte e inviti al confronto. Anzi, “va ricordato – aggiunge la segretaria Filcams/Cgil – che il gruppo Eurospin non ha mai dato applicazione ai protocolli Governo-parti sociali, non sono stati stipulati gli accordi per la costituzione dei comitati aziendali per la sicurezza (che dovrebbero comprendere anche i rappresentanti sindacali) e non ci sono i protocolli condivisi per la sicurezza e il contrasto all’emergenza epidemiologica, protocolli che tra l’altro non ammettono trasferte fuori dai Comuni di residenza. Il tutto nonostante segnalazioni e diffide e la proclamazione di uno stato di agitazione. La situazione – continua la segretaria - è estremamente grave e lesiva dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che oggi prestano la propria attività nel punto vendita”. Un’attività che tra l’altro, aggiunge Antonella Costanzo, comprende “anche lavori di pulizia dei bagni e dei parcheggi”.

“Potremo invitare i lavoratori a non svolgere queste mansioni – dice ancora Costanzo - come potremo invitarli a non andare in trasferta, ma in questo modo rischierebbero di essere licenziati”. E qui torniamo alla situazione del supermercato di confine: “Non contestiamo che ci siano delle difficoltà legate in particolare ai costi di personale e affitto degli spazi – precisa la segretaria Filcams – ma contestiamo il modo di gestire queste difficoltà”. E la protesta annuncia ora “una giornata di sciopero che verrà valutata con i lavoratori: non ora, non servirebbe e danneggerebbe ulteriormente il personale, ma con la ripresa, forse nel periodo natalizio”.













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