Magdalena e Kaya nella squadra dei vigili del fuoco di Millan 

Prime donne. Sono entrate con tre colleghi tra i 55 volontari della stazione brissinese Il comandante: «Arricchiscono il nostro team di nuove capacità, professionalità e sensibilità»


Fabio De Villa


Bressanone. Con grande orgoglio del loro comandante Christian Knollseisen alla caserma dei vigili del fuoco di Millan, nei giorni scorsi sono state presentate ufficialmente le prime due donne entrate di diritto nella rosa dei 55 vigili del fuoco volontari effettivi della stazione nella frazione di Bressanone. Magdalena Ferdigg e Kaya Runggatscher sono entrate nella squadra di Millan assieme a Daniele Zonzini, Harald Kerschbaumer e Kevin Lamprecht: tutti hanno terminato con successo il loro anno di prova, entrando così nel corpo ufficiale dei pompieri di Millan.

“Sono le prime due donne pompiere in 110 anni di storia del nostro corpo – racconta il comandante Knollseisen – Non solo nella società, ma anche nei vigili del fuoco la presenza di due donne pompiere, oltre a colmare una carenza, arricchisce il nostro comando di nuove capacità e professionalità, esperienze e sensibilità, da impiegare per lo svolgimento di un lavoro volontario che da sempre è inclusivo verso la società, in quanto rivolto al superamento di ostacoli, differenze e disagi durante complesse operazioni di soccorso o per la garanzia del rispetto delle norme di prevenzione di incendi, incidenti stradali ed anche nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Magdalena e Kaya, assieme ai loro nuovi colleghi maschi Daniele, Harald e Kevin, hanno lavorato davvero duro in questo anno di prova ed hanno meritato un posto nel corpo effettivo della nostra grande famiglia dei pompieri. Hanno dimostrato di essere capaci e di seguire le regole ed in questo campo non abbiamo fatto alcuna distinzione fra gli uni e le altre”.

Oggi, su un organico nazionale di circa 30.000 unità, le due 17enni fanno parte della quota femminile, composta in tutta Italia da poco più di 100 donne del corpo dei vigili del fuoco, che hanno già dato ampia prova di ottime capacità tecniche-operative, dimostrando di essere in grado di fornire prestazioni al pari dei colleghi maschi, cui fino a pochi anni era riservata l’attività di soccorritore.

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