Bressanone. Il gabinetto pubblico c’è, è a disposizione di turisti e passanti ed è funzionale. C’è tuttavia un problema, ed è proprio all’ingresso: la macchina dove inserire la moneta per il pagamento dell’accesso e del servizio non dà resto. È scritto in italiano, in tedesco e in inglese, per venire incontro appunto ai turisti. Che da quelle parti, nei pressi della nuova sede dell’associazione turistica in centro a Bressanone, sono parecchi. Tra l’altro, siamo dalle parti di una delle fermate più frequentate dai pullman che portano gli ospiti nel cuore della città vescovile. Insomma, le corriere arrivano, fermano, fanno scendere le persone e molte di loro hanno proprio bisogno di un bagno. Eccolo, ma, come detto, la macchinetta all’entrata non prevede di rilasciare il resto dell’eventuale pagamento arrotondato.

Il problema non è la “cifra” da pagare per usufruire del servizio, si tratta di 50 centesimi. Il problema diventa invece la possibilità di non avere le monete “giuste”, con la conseguenza che nella fretta in molti si rassegnano a inserire un euro o magari due rinunciando al resto. Una conseguenza che, è facile immaginarlo, si colora talvolta di contorni grotteschi, involontariamente comici o perfino quasi drammatici: pensate a un bisogno urgente e a come può essere gestito l’ “avvertimento”: la macchina non dà resto. Qualcuno ovviamente ha i 50 centesimi previsti, qualcuno fa finta di niente e versa ciò che trova nel borsellino, qualcuno inizia a frugare nelle tasche e a chiedere in giro in cerca della moneta che apra le porte del bagno e metta fine a una imbarazzante urgenza.

Molti, di fatto, hanno già fatto sentire la loro voce per protestare: “Capita di non avere i 50 centesimi - hanno affermato alcuni utenti dei servizi igienici pubblici - e, se non è consentito utilizzare spiccioli, bisogna per forza inserire un euro o addirittura due euro quando nel borsellino non hai altro”. U.P.