Oggi riaprono i cinema: «La cultura in sicurezza» 

A Bressanone e a Brunico. Ripartono lo Stella e l’Odeon, chiusi per il Covid-19 dall’8 marzo Il titolare Bernardi: «Segnale per il nostro lavoro e il pubblico: siamo divertimento e qualità di vita» 


Fausto Da Deppo


Bressanone. Da mesi sono chiusi per l’emergenza coronavirus, oggi arriva finalmente il momento di riaprire anche i cinema. L’appuntamento in sala è a Bressanone e a Brunico ed è un appuntamento che aiuta a scandire i passi verso il recupero della normalità post virus. Gianni Bernardi, esercente cinema titolare della Bernardi sas, racconta questa ripartenza.

«Domani (oggi, ndr) – annuncia - lo Stella di Bressanone e l’Odeon cinecenter di Brunico riaprono. Siamo chiusi dall’8 marzo ed è arrivato il momento giusto per ripartire. Con il turismo sono arrivati dei visitatori e poi abbiamo bisogno di dare un segnale di continuità al nostro lavoro e al nostro pubblico. Il cinema, credo, ha un’importanza primaria a livello sociale: è divertimento, e questo è importante, ma non è solo divertimento. È anche cultura, passione, qualità della vita».

Le sue sono fra le prime sale in regione a riaprire.

«Sì. A Bolzano non riapriranno prima del 20 agosto e anche in Trentino le sale sono ancora chiuse. In genere riapriranno dopo ferragosto».

Quanti posti avete?

«Lo Stella è una monosala da 220 posti, a Brunico ci sono 2 sale con 400 posti totali circa. Con le misure di prevenzione anti virus saranno un po’ meno».

Ecco: quali le misure di sicurezza previste?

«Quelle allestite un po’ ovunque nei luoghi pubblici chiusi. Quindi, mascherina e sanificazione delle mani all’ingresso, distanziamento alla cassa. Una volta in sala e seduti al proprio posto, ci può togliere la mascherina e si possono consumare snack e bevande. I congiunti possono sedersi vicini, mentre è previsto un sedile vuoto a separare i non congiunti. Altri dispositivi di sanificazione (e regole di distanziamento) sono previsti alle toilette e nei corridoi».

Insomma, il messaggio è: il cinema è sicuro.

«I cinema sono luoghi sicuri, anche perché, oltre alle misure preventive, hanno grandi volumetrie e grandi spazi e noi garantiamo ricambi d’aria frequenti».

Volevate, avete chiesto, speravate di aprire prima?

«Forse si poteva aprire prima, le condizioni ci sarebbero state, però la gente era spaventata e credo non avesse voglia di entrare in un cinema e restarci un paio d’ore, pur con tutte le precauzioni. E poi c’era il problema delle distribuzioni dei nuovi film bloccate. Ora ripartiamo con qualche titolo nuovo e alcuni film di spicco dell’immediato pre lockdown».

Qualche titolo?

«Abbiamo in cartellone gli “Anni più belli” di Muccino (oggi alle 21 a Bressanone, ndr), “Marie Curie”, il superpremiato “Parasite” (oggi alle 18.30 a Bressanone e alle 20.30 a Brunico, ndr), Oscar per il miglior film e Palma d’oro a Cannes, poi “Cena con delitto”, “Jojo Rabbit”, “I Miserabili” e la programmazione in lingua tedesca. Abbiamo scelto un inizio con film di qualità, speriamo che il pubblico voglia riappropriarsi del divertimento e della cultura offerti dal cinema».

Resta il vuoto di quattro mesi e mezzo…

«L’Anec, l’Associazione nazionale esercenti cinema, si è prodigata, ma c’è stato un autentico marasma e in più le regioni hanno potuto fare scelte in autonomia. Una situazione complicata e sofferta, con problemi per il personale di sala, in cassaintegrazione. I cinema sono aziende: abbiamo vissuto i problemi delle altre aziende, con in più il blocco dei nuovi film, soprattutto statunitensi. Ad esempio, uscirà solo il 26 agosto la nuova opera di Christopher Nolan “Tenet” attesa in luglio e il 19 agosto è fissato il debutto italiano di “Onward – Oltre la magia”, film d’animazione Disney».

Le perdite intanto sono state significative.

«Sono state per ogni sala le perdite di un ristorante o di un’altra ditta. Non so quantificarle adesso, siamo sul 40 per cento del fatturato medio annuale. Certo, come esercenti cinema ci aspettiamo che ci vengano incontro. Qualche piccolo aiuto è arrivato, ma siamo lontani dal volume complessivo dei mancati incassi».













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