Orti e iniziative comuni per uscire dal “Ghetto” 

Il progetto. Chafai Fatnassi, inquilino Ipes a Millan di Bressanone, lancia una serie di idee «per migliorare a fine emergenza la qualità della vita in una zona segnata da disagi e reati»


UMBERTO PRINCIPE


Bressanone. Cancellare la definizione di “ghetto” attribuita alla zona di via Wolkenstein a Millan dopo una serie di episodi di disagio, con segnali di convivenza non sempre facile per le famiglie negli alloggi Ipes e interventi delle forze dell’ordine per bloccare attività di spaccio. Togliere quella definizione e rilanciare la qualità della vita nella zona è l’obiettivo di tanti residenti a Millan ed è il proposito che uno di quei residenti, Chafai Fatnassi, trasforma in proposte concrete da attuare quando l’emergenza coronavirsu sarà alle spalle, a partire da una serie di orti da curare insieme per continuare con il coinvolgimento degli abitanti in varie iniziative. Per ottenere, dice, “una migliore convivenza e collaborazione, e uno scambio di esperienze e contributi”.

Chafai Fatnassi è nato nel 1970 ed è di origine algerina. Fa l’autista di autobus provinciali e con la moglie (con qualifica da infermiera) e i tre figli ha un appartamento Ipes a Millan. “Visto lo spazio intorno al fabbricato – dice - ho subito pensato di creare un’organizzazione con amici per ricavare dal terreno incolto uno spazio da vivere e utilizzare insieme”.

Lasciata l’Algeria, Fatnassi ha lavorato in Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia e in Campania, trovando la definitiva sistemazione a Bressanone. Ora ha un sogno: “Il mio obiettivo – spiega - è cancellare la parola “ghetto” che pesa da anni su questa zona a Millan. Per questo, propongo a istituzioni locali e provinciali il progetto “L’arte dell’orto: chi semina, raccoglie”, che mette insieme inquilini del condominio Ipes favorendo la conoscenza reciproca e la condivisione di regole”.

Il condominio Ipes in via Wolkenstein ospita 66 nuclei familiari provenienti da Paesi diversi, espressione di culture e modi diversi di vivere. I minori sono oltre 50 e anche su di loro si riflettono problemi di convivenza che talvolta sono diventati contrasti. Contrasti nati da situazioni diffuse in ambito condominiale (danneggiamenti di parti comuni, sporcizia sui giri scale, immondizie lasciate fuori dai contenitori…) e a Millan talvolta sfociati in situazioni di disagio diventate croniche. Ecco la semplificazione scelta con quel termine, “Ghetto”. Ed ecco l’idea di Fatnassi, un progetto che prevede orti e iniziative socio-ambientali. La prima attività concerne la coltivazione di un orto, inteso come spazio di socializzazione tra i condomini, adulti e bambini, che si possono alternare nelle varie fasi del lavoro: semina, cura delle piante e raccolta.

Prima dell’avvio, è previsto un corso per i bambini tenuto da Luis Kerschbaumer, giardiniere specializzato. Ai piccoli saranno impartite indicazioni sull’importanza dell’orto e della coltivazione delle verdura, su rispetto dell’ambiente e misure di sicurezza durante le attività. Le coltivazioni saranno poi seguite dallo stesso Fatnassi, che spiegherà cosa si andrà a coltivare e i “trucchi” per sviluppare un pollice verde.

Al Comune di Bressanone, viene chiesta poi la disponibilità a una serie di incontri (con l’assessora Monica Leitner) per organizzare altre iniziative socio-ambientale. Fatnassi ha pensato intanto a tre momenti: la Giornata Mondiale dell’Ambiente, una grigliata in primavera e una castagnata in autunno. “Durante la Giornata dell’Ambiente – dice – un maggiore numero di condomini può essere coinvolto nella pulizia del condominio come forma di rispetto dei luoghi e dell’ambiente. Si farà una pulizia generale del condominio e degli spazi circostanti e alla fine si consumerà un buffet autofinanziato e preparato dai noi. È prevista un’altra giornata di pulizia generale e ho pensato anche a una grigliata in primavera e a una castagnata in autunno, magari finanziate con l’aiuto di sponsor per l’acquisto delle attrezzature”.















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