Più di mezza città  a letto da giorni con la parainfluenza 

Farmacie prese d’assalto e le ricadute sono in aumento «A differenza della suina non alza la temperatura corporea»


di Luca Masiello


BRESSANONE. Tosse profonda, mal di gola, difficoltà a respirare e qualche brivido come se fosse febbre, ma il termometro non segna nulla di preoccupante. Passano un paio di giorni, ci si rimette più o meno a posto e poi la ricaduta, molto più grave, con catarro che arriva anche ad ostruire le orecchie.

Quest’anno l’influenza ha colpito tutti, e anche Bressanone ha passato gli ultimi due mesi a letto. Eppure in molti si sono vaccinati, e i sintomi non sembrano quelli della “suina”, che ha costretto alle cure mediche oltre 4 milioni di italiani con la febbre alta. «Perché si tratta di una parainfluenza, che proviene da un ceppo diverso da quella chiamata suina ed è molto subdola», spiega il dottor Marco Di Bello, titolare della farmacia Principevescovile, che nei mesi di dicembre e gennaio ha servito dosi record di sciroppi per la tosse e mucolitici.

Dottor Di Bello, quest’anno l’epidemia influenzale è più aggressiva rispetto agli scorsi inverni?

«Direi proprio di sì: un numero incredibile di cittadini si sono rivolti ai medici ed alle farmacie per richiedere aiuto, lamentando sintomi pesanti quali forte tosse, mal di gola e catarro».

Ma questi non sono i sintomi della “suina”?

«No, quel tipo di influenza causa febbre molto alta, ma dopo tre o quattro giorni passa. L’epidemia che ha contagiato la vallata è una parainfluenza, porta effetti simili, ma non alza la temperatura corporea. Ed è molto più subdola: seppur con la tosse ed il mal di gola la maggior parte dei pazienti sottovaluta i sintomi e tende a non restare a casa al caldo, ma prosegue nella sua quotidianità finché i malori non si attenuano. Ed è in quel momento che arriva la ricaduta, che è sempre molto più grave».

Quindi il vaccino non è servito?

«Il vaccino serve sempre, perché stimola il sistema immunitario a reagire prontamente in caso di incontro con i virus; quello che gli esperti hanno preparato per questa stagione serve a contrastare il virus della “suina” e non delle parainfluenze, certo, ma ha il potere di indurre il sistema immunitario a produrre degli anticorpi, indispensabili soprattutto nelle categorie a rischio, quali anziani e bambini».

Qualche consiglio medico per chi è ancora ammalato?

Ci vuole tanto riposo a letto: è importante non sottovalutare i sintomi, bisogna restare a casa anche se il termometro non segna alte temperature, bere tanti liquidi e assumere vitamina C, quindi mangiare molta frutta. È importante attendere che il corpo riprenda il controllo del sistema immunitario, perciò è necessario portare molta pazienza».

La terapia delle forme più lievi di parainfluenza si sovrappone totalmente alla terapia dell’influenza, con una soluzione dei sintomi nel giro di una settimana. A differenza dell’influenza, non esistono ad oggi vaccini che proteggano dal rischio di contrarre la parainfluenza; ciononostante, è possibile prevenire l’insorgere di questa malattia attraverso semplici accorgimenti igienici, come la pulizia delle superfici su cui potrebbero posarsi i virus o l’astensione dal contatto con chi è affetto dalla patologia.

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