«Più regole e divieti per i bikers sulla Plose» 

Dissinger: «Niente in contrario ai percorsi per chi ama il downhill e la mtb ma ci deve essere più attenzione per l’ambiente e più rispetto per chi va a piedi»


di Sofia Forni


BRESSANONE. Troppi ciclisti escono dal tragitto creato per il downhill sulla Plose e usano il percorso degli escursionisti. L’allarme viene rilanciato in queste settimane di turismo su due ruote e di escursionismo ed è sottolineato da chi evidenzia il fatto che discese a piedi e in sella avvengono in un territorio sensibile dal punto di vista ambientale.

Il presidente della Federazione Protezionisti sudtirolesi Klauspeter Dissinger sostiene che “le piste downhill devono essere adeguate per limitare l’impatto ambientale e tutelare la fauna. I sentieri sono stati progettati pensando anche alla protezione degli animali che vivono in questo ambiente”.

Le piste sono state realizzate per creare uno spazio per gli amanti del downhill e per evitare che i ciclisti usino il sentiero per pedoni. Se capita che i biker escano dal loro tragitto spostandosi nella zona dedicata agli escursionisti, Dissinger propone ad Avs e Cai, che si dedicano al mantenimento dei sentieri, di mettere dei divieti lungo le piste per evitare queste situazioni: “Vorrei anche chiedere al sindaco di chiudere ai ciclisti determinati sentieri previsti solo per gli escursionisti (è anche pericoloso per gli stessi escursionisti). Finché non ci sarà un cartello con il divieto, il sentiero verrà usato da tutti”.

“Non ho niente da ridire sulle piste dedicate al downhill - aggiunge Dissinger - è giusto che chi ama questo sport abbia la possibilità di praticarlo, a patto però che il rispetto per l’ambiente rimanga al primo posto. Inoltre ci tengo a dire che bisognerebbe regolamentare l’uso delle bici elettriche, perché siamo davanti a un vero e proprio boom di ebike”.

La pista per il downhill sulla Plose fa discutere molto, partendo dal fatto che si registra almeno un incidente a settimana e spesso i soccorritori sono costretti a camminare per oltre mezz’ora per raggiungere il posto dell’infortunio. Sono previsti dei checkpoint, dei punti informativi, per aiutare chi si trova in difficoltà e si sta pensando anche alla possibilità di istituire una sorta di servizio piste con la presenza costante di soccorritori.

Le piste dedicate a questa attività sono diverse: una è lunga 4,2 chilometri e ha un dislivello di 300 metri, l’altra è di 1,9 chilometri con un dislivello di 165 metri e una pendenza media dell’8,5%. C’è poi quella lunga 2 chilometri e mezzo con un dislivello di 265 metri e una pendenza media dell’11%. La Tom “Pro” Line è quella più difficile: lungo il tragitto ci sono vari salti e passaggi ripidi per mettere alla prova anche i biker più ferrati. La Sky Line invece è lunga 6,6 chilometri con una pendenza del 13 per cento ed è la più lunga del parco.

Ora si presenta la questione di regolamentare l’uso di queste piste da un punto di vista ambientale e per la sicurezza di ciclisti ed escursionisti.

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