Plose, checkpoint per individuare i feriti 

A prometterli è il gestore degli impianti Marzola: «La pista rispetta le norme di sicurezza ma c’è sempre chi esagera»


di Ezio Danieli


BRESSANONE. «È vero, gli incidenti sono numerosi e sono disponibile ad un incontro con il soccorso alpino per verificare cosa è possibile fare concretamente. Intanto stiamo completando la sistemazione di altrettanti punti di riferimento per chi scende dalla Plose con la bici in modo tale che possa essere subito localizzato il luogo dell'incidente»: lo afferma Alessadro Marzola gestore degli impianti a fune sulla montagna di Bressanone.

Il problema è quello sollevato, sull’Alto Adige, da Karl Vallazza il capo del soccorso alpino del Cnsas secondo il quale «la media degli incidenti, sulla pista di downhill che scende a Eores è di uno alla settimana e quasi sempre siamo costretti a camminare per 40 minuti per prestare soccorso. Bisogna trovare una soluzione parlando con il gestore degli impianti». Che è Alessandro Marzola.

«La pista in questione ha tutti gli standard di sicurezza ma c'è sempre chi esagera e resta vittima di qualche incidente che sono alquanto numerosi in questo periodo. Ho letto che si sta pensando alla possibilità di istituire una sorta di servizio piste con la presenza costante dei soccorritori. Sono disposto a discutere dell'idea ma resto piuttosto perplesso: bisognerebbe che un soccorritore fosse presente in tutti i punti a rischio. Meglio, molto meglio completare l'allestimento di vari check-point lungo la pista in modo tale che chi è vittima di un incidente possa indicare il punto esatto dove è accaduto e non come succede ora dare indicazioni generiche che servono a poco per l'elicottero che deve intervenire. Proprio l'uso dell'elicottero è determinante nei soccorsi e mi auguro che la collaborazione possa continuare anche con il prezioso contributo del Cnsas».

Alessandro Marzola spiega che ha alle sue dipendenze tre persone abilitate al soccorso: «Tutte preparate e pronte ad intervenire. Vedremo se è possibile abilitarne almeno una per questi interventi estivi lungo la pista di downhill. Una cosa è intervenire durante l'inverno quando vi sono tutte le segnalazioni utili per prestare aiuto all'infortunato che è in grado di segnalare il punto esatto in cui si trova. Più difficile è la localizzazione in estate. Ecco perché ribadisco la necessità di avere dei check point di riferimento che altro non sono che dei punti informativi che aiutano chi si trova in difficoltà che gli uomini del soccorso chiamati per l'occasione. Stiamo provvedendo alla sistemazione di questi check point per agevolare i molti utenti della pista di downhill, in particolare di quella che scende verso Eores, che le persone chiamate in loro soccorso. Ad ogni modo sono a disposizione per discutere di tutte le proposte che dovessero essere utili per le piste di downhill che scendono dalla Plose».

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