Scudo degli ambientalisti a difesa dei gelsi secolari 

Gli alberi lungo l’Isarco. Alternativa Ecosociale interroga la giunta sul futuro delle piante «Sono gli ultimi testimoni dell’industria della seta in città e “regolano” il transito delle bici»


Tiziana Campagnoli


Bressanone. Il lungo filare di gelsi che corre sulla passeggiata lungo l’argine destro del fiume Isarco, a sud del ponte Auenhaus, è al centro di un’interrogazione che la lista Alternativa Ecosociale ha presentato alla giunta comunale per sapere se, nell’ambito dei lavori per la sistemazione dei muretti di contenimento, questi alberi, di una certa importanza storica, verranno salvati o abbattuti.

Storia e “utilità”.

«Con la ripresa dei lavori del progetto “CittàPaeseFiume” a sud del ponte “Auenhaus”, nella zona nord di Bressanone, molti cittadini si chiedono che cosa ne sarà dei gelsi, alberi di una certa importanza storica che si trovano lungo la passeggiata», spiegano i tre consiglieri ecosociali, Markus Frei, Verena Stenico ed Elisabeth Thaler.

Gli Ecosociali raccontano la storia di questi alberi così imponenti: «I gelsi, posti lungo la pista ciclabile dell’argine destro, hanno oltre cent’anni di vita e sono gli ultimi testimoni dell’industria serica di Bressanone, introdotta nel 1828 da Leopold Bisdomini e attiva fino a dopo la Prima Guerra mondiale. Questi alberi molto curati non sono un monumento naturale ma caratterizzano il panorama della città per chi proviene da nord sulla pista ciclabile; in special modo è spettacolare il grande gelso che si trova nel bel mezzo della pista, che oltre a far ridurre la velocità ai ciclisti in transito, perché posto al centro della passeggiata, talvolta blocca anche qualche automobilista smarritosi che finisce per sbaglio sul percorso».

L’interrogazione.

Poi, la richiesta al Comune. «Ora, nell’ambito del progetto CittàPaeseFiume, questo albero centenario e inclinato dovrebbe essere sradicato, mentre il destino degli altri gelsi è ancora da chiarire – concludono gli ecosociali –. Il progetto CittàPaeseFiume ha finora dimostrato che si possono effettuare lavori non invasivi per incrementare la protezione dei cittadini, tenendo conto anche della natura e dell’ambiente. Con questa nostra interrogazione, dunque, intendiamo avere chiarimenti per salvaguardare sia questo famoso gelso, testimone di un’epoca passata, ma anche gli altri gelsi della zona».

La risposta di Brunner.

La risposta il sindaco Peter Brunner la fornirà solo in consiglio comunale, ma in ogni caso già tranquillizza Ecosociali e cittadini.

«In un colloquio avuto con i responsabili del progetto mi è stato assicurato che i gelsi non verranno toccati – spiega Brunner –. In ogni caso, per quel che riguarda il grande gelso al centro della passeggiata, bisognerà sempre controllare che non diventi un rischio per chi passeggia a piedi o in bicicletta. È un po’ inclinato e non deve rappresentare un pericolo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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