Servizi sociali, l’allarme: tante richieste, pochi fondi 

La relazione 2019. La Comunità Valle Isarco ha fatto il punto sulle attività delle strutture Oltre a liste d’attesa e finanziamenti, un altro nodo critico è la carenza di personale qualificato



Val d’isarco. Lunghe liste d’attesa nelle strutture e anche servizi che “non sono sufficientemente finanziati”. La relazione per il 2019 dei Servizi sociali della Comunità comprensoriale Valle Isarco, presentata al WunderBar a Bressanone, ha fatto il punto su attività e programmi in tutte le strutture e ha presentato i punti critici. Quelli già segnalati: richieste superiori alle possibilità immediate di risposta assistenziale e fondi che la Comunità si augura di veder arricchiti.

Lavoratori qualificati. “L’anno di attività 2019 è stato caratterizzato da una crescente domanda di assistenza professionale e di misure di sostegno - si legge nella relazione - Anche la carenza di lavoratori qualificati per l’assistenza basata sui bisogni è stata avvertita più chiaramente che mai. Oltre a queste sfide, i servizi sociali delegati non sono sufficientemente finanziati. Nonostante queste circostanze, i 260 dipendenti dei servizi sociali sono stati in grado di padroneggiare il loro lavoro quotidiano con un alto grado di professionalità e senso del dovere”.

Domande in aumento. “La domanda relativa ai servizi di assistenza nelle strutture semi-residenziali è aumentata di nuovo, il che - prosegue la relazione - in alcuni casi ha portato a lunghe liste d’attesa nelle strutture, soprattutto alla Seeburg. Un totale di non meno di 214 persone sono state accompagnate nelle strutture residenziali e semi-residenziali, Seeburg, Bartgaishof e Kastell. Anche nel settore ambulatoriale è proseguito il trend degli ultimi anni, ovvero: mentre è aumentato il numero di richieste di assistenza diretta, come l’assistenza domiciliare, il numero di casi nell’assistenza socio-pedagogica di base e nell’assistenza economica sociale è rimasto pressoché costante rispetto agli anni precedenti. Sia la Casa delle donne che la Struttura di accoglienza temporanea per uomini senza fissa dimora registrano un aumento delle richieste e delle accoglienze”.

«Grazie ai volontari». “Un ringraziamento speciale - si legeg ancora - va ai volontari: oltre 10.000 ore sotto forma di servizio di pronto intervento, servizi di accompagnamento e consegna di pasti a domicilio sono stati forniti dai 130 volontari. A causa della situazione attuale, i servizi sociali oggi sono ancora più impegnati rispetto al 2019. Nella speranza che la pandemia di coronavirus non si traduca nuovamente in restrizioni così severe come durante la primavera, i responsabili guardano con ottimismo alla seconda metà del 2020”.













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