Tornano oggi a Vipiteno i cento alpini benefattori 

Sono reduci dalla missione in Kosovo dove si sono fatti ben volere dai residenti Regalata un’incubatrice a neonatologia e sistemate le scuole dei dintorni


di Massimiliano Bona


VIPITENO. Gli alpini, ovunque vadano, lasciano il segno. Lavorano sodo e si fanno ben volere. È il caso del quinto Reggimento di Vipiteno di ritorno dalla missione in Kosovo dove le penne nere hanno saputo aiutare concretamente la popolazione sistemando gli istituti scolastici, donando una moderna incubatrice a neonatologia ma anche facendo importanti bonifiche sanitarie e insegnando alla popolazione locale le tecniche più moderne del soccorso in montagna. Oggi, alla caserma Menini de Caroli (Via Alta, n° 16, Vipiteno) ci sarà una grande festa per celebrare degnamente il ritorno a casa. Nelle scorse ore presso la base in Pec/Peja – denominata Camp Villaggio Italia – si è svolta la cerimonia che segna il passaggio di consegne tra il 5° di Vipiteno e l’8° Reggimento Artiglieria “Pasubio”, che subentrerà alla guida del Multinational Battle Group West, unità multinazionale a guida italiana – composta da militari italiani, sloveni, austriaci e moldavi – garante della sicurezza nel settore occidentale del Paese. Durante i sei mesi di mandato, il personale italiano ha svolto molte attività operative in tutto il territorio del Kosovo, addestramenti in un contesto multinazionale, e molte attività Cimic (Civilian Military Cooperation) allo scopo di garantire un diretto ed immediato sostegno alla popolazione locale.

Tra queste ultime meritano di essere ricordate la donazione di un’incubatrice in favore del reparto di neonatologia dell’Ospedale Civile di Pec, e le numerose iniziative volte per sostenere alcuni istituti scolastici, le numerose donazioni di materiale ed equipaggiamento e alcuni interventi di bonifica sanitaria messi appunto da personale specializzato del contingente italiano in Kosovo. La vicinanza tra i militari italiani e gli istituti scolastici è stata rimarcata dalla partecipazione di tre scolaresche alla cerimonia del cambio di comando, con gli alunni che hanno “colorato” la cerimonia militare sventolando tricolori italiani.

Un altro progetto Cimic ha permesso di valorizzare le particolari caratteristiche tipiche di un reggimento alpino: grazie a qualificati istruttori, è stato possibile condurre un addestramento in favore delle Ksf e della Pec/Peja Mountain Rescue Team, con il quale è stato possibile accrescere le capacità di queste organizzazioni nelle tecniche e procedure tipiche del soccorso alpino. Il Colonnello Ruggero Cucchini ha voluto ringraziare tutto il personale alle sue dipendenze per gli ottimi risultati ottenuti in questi sei mesi di attività: nonostante la difficoltà legata alla distanza dai propri cari, i militari del 5° Alpini hanno operato con dedizione e professionalità, assolvendo i compiti a loro affidati dal comando superiore della missione Kfor, missione a guida Nato sotto egida Onu con il compito di garantire sicurezza e libertà di movimento all’interno del Paese. Le bandiere dei due reggimenti, 5° Alpini e 8° “Pasubio”, si incrociano ancora una volta nel corso della storia: i due reggimenti infatti, operarono fianco a fianco nel gennaio del 1943 in terra di Russia, e assieme forzarono la sacca di Nikolaevka scrivendo epiche pagine di storia dell’Esercito. Il contesto oggi è cambiato, ma sono rimasti impegno e dedizione con cui gli uomini e le donne di questi due reggimenti – e di tutti i reparti delle forze armate italiane – svolgono le proprie mansioni, in patria e all’estero.

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