Un piano di edilizia sociale nell’area dell’ex Schenoni 

La proposta degli Ecosociali. L’obiettivo è «offrire alloggi di qualità a canoni accessibili  a chi non accede al mercato privato o ai programmi agevolati». E si guarda alla vecchia caserma


Tiziana Campagnoli


Bressanone. Una piattaforma dove raccogliere tutte le richieste di chi è alla ricerca di una soluzione abitativa al fine di realizzare anche a Bressanone un progetto di “social housing”, ovvero il programma di un “condominio sociale”, uno spazio abitativo condiviso in maniera programmata che potrebbe diventare realtà magari nell’area dell’ex caserma Schenoni. Questa la richiesta che i tre consiglieri Ecosociali Markus Frei, Verena Stenico ed Elisabeth Thaler fanno all’amministrazione comunale.

“Il problema abitativo, la questione riguardante la prospettiva di uno spazio residenziale comune aperto alla condivisione e allo scambio, è al primo posto nelle aspettative e nelle preoccupazioni della maggior parte dei nostri concittadini - spiegano gli Ecosociali - Esempi abitativi come quello del condominio in via Wolkenstein a Millan, dove di recente è stata arrestata una banda di spacciatori, ci dimostrano che si deve cambiare radicalmente il concetto di interventi abitativi sociali”.

“Noi della lista Ecosociale – proseguono i consiglieri - siamo convinti che progetti di social housing possano migliorare la qualità della vita, favorendo l’integrazione sociale e la solidarietà sia tra le generazioni sia tra i diversi gruppi sociali ed etnici”.

Il social housing consiste nell’offrire alloggi di qualità abitativa a canoni accessibili a chi si trova maggiormente in difficoltà nel trovare un’abitazione e non riesce ad accedere al mercato privato o agli alloggi di edilizia agevolata.

“Per porre le basi del social housing - continuano gli Ecosociali - proponiamo che il Comune crei una piattaforma che raccolga le diverse richieste dei nostri cittadini che sono alla ricerca di una soluzione abitativa. Una piattaforma che abbia lo scopo di dare visibilità all’offerta e di mettere in contatto gli interessati. Oltre a ciò, compito del Comune dovrebbero essere quello di integrare il programma con un aiuto economico e, cosa più importante, quello di legare la concessione edilizia di nuovi grandi condomini all’obbligo di vendere o affittare una quota di appartamenti a prezzo calmierato”.

Poi, la proposta riguardante l’area dell’ex caserma Schenoni. “Per iniziare - concludono i tre consiglieri - chiediamo che l’amministrazione comunale si attivi applicando questi principi nell’attuazione del progetto edilizio sull’area ex Schenoni. Esistono sul territorio nazionale diverse esperienze di condomini sociali, come ad esempio possiamo vedere a Torino, dove è stato sviluppato un welfare generativo. Sono condomini in cui vivono e abitano soprattutto anziani, donne sole con figli e giovani, in cui si sviluppa naturalmente lo scambio intergenerazionale di conoscenze. Queste esperienze possono essere portate avanti in autonomia da amministrazioni condominiali, oppure, come auspichiamo noi, dalla nostra amministrazione comunale”.

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