Commercio

Cifre da record per l'export altoatesino, ma cresce anche l'import

Nei primi nove mesi dell’anno il valore di merci e prodotti venduti all'estero ha superato i 5 miliardi di euro (+16% sul 2021). Nel medesimo periodo l’import altoatesino ha superato i 5,2 miliardi di euro contro i 3,9 miliardi di euro del 2021



BOLZANO. «Un risultato straordinario, che mostra una volta di più quanto riescano ad essere competitive sui mercati internazionali le imprese industriali altoatesine». Ad affermarlo è stato Harald Oberrauch, vicepresidente di Assoimprenditori Alto Adige con delega all’internazionalizzazione a commento dei risultati dell’export altoatesino.

Nei primi nove mesi dell’anno il valore di merci e prodotti venduti all'estero ha superato quota 5 miliardi di euro con un +16% rispetto allo stesso periodo del 2021. «L'aumento è notevole, ma non va sopravvalutato - spiega una nota - perché in parte dipende dal forte aumento dei prezzi. Ciò nonostante, è nettamente superiore al tasso di inflazione dell'11,5% registrato a livello europeo e quindi riconducibile alla conquista di nuove quote di mercato all'estero».

«L’eccellente performance sui mercati esteri fa però il paio con un aumento dei costi di materie prime ed energia ancora maggiore» ha evidenziato Oberrauch. Ancor più che sul valore dell’export, gli aumenti dei prezzi si sono ripercossi sul valore delle importazioni, dato che materie prime strategiche e gas provengono in larga parte da Stati extra-europei. Nei primi nove mesi dell'anno il valore dell’import altoatesino ha superato quota 5,2 miliardi di euro contro i 3,9 miliardi dello stesso periodo del 2021.

«Si tratta di un aumento del 35% che riflette bene l'aumento dei costi di materie prime indispensabili alle nostre imprese esportatrici come microchip, acciaio o grano. Questi aumenti sono stati solo in parte trasmessi ai prezzi di vendita, perché le nostre imprese che operano sui mercati internazionali si devono confrontare con concorrenti che operano in regioni in cui i rincari non sono stati così estremi come in Europa», ha concluso Oberrauch.













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