LEGGE

Conoscenza del solo tedesco per l'iscrizione all'albo, la Provincia resiste in giudizio

Contro l'impugnazione della norma da parte del Governo



BOLZANO. Dopo l'impugnazione da parte del governo della legge europea della Provincia di Bolzano, nel passaggio relativo alla sola conoscenza della lingua tedesca per l'iscrizione agli ordini professionali, soprattutto l'albo dei medici, la giunta provinciale ha deciso di resistere in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale.

«L'obiettivo - ha detto il governatore Arno Kompatscher - è quello di difendere il principio dell'equiparazione tra lingua italiana e quella tedesca, considerato colonna portante dello Statuto di autonomia».

Nel frattempo si lavora a livello politico per giungere ad una soluzione concordata e condivisa. Kompatscher ha ribadito, che tale eccezione ovviamente riguarda solo professionisti che operano in Alto Adige.

Con l'articolo 4 della legge europea provinciale pubblicata sul bollettino ufficiale il 24 ottobre 2019, la Provincia aveva stabilito che, tenuto conto delle specificità territoriali e delle norme statutarie di tutela delle minoranze linguistiche, un ordine o un collegio professionale può accettare l'iscrizione di un professionista che conosca solo il tedesco limitando in questo «gli effetti dell'iscrizione all'esercizio della professione nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano». La disposizione precisava anche che rimaneva invariata la vigente normativa in materia di conoscenza delle lingue italiana e tedesca nel pubblico impiego. «La parificazione delle lingue italiana e tedesca - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher nel corso della conferenza stampa - è uno dei pilastri della nostra autonomia, che deve valere anche per l'esercizio di una professione. Chi conosce una delle lingue ed esercita in Alto Adige deve poter avere il diritto di essere inserito in un ordine professionale». Per questi motivi la Giunta, su proposta del presidente stesso, ha deciso di costituirsi in giudizio. «Sul principio non possiamo derogare, ma siamo ovviamente disponibili a trovare una migliore formulazione in accordo con Roma», ha concluso Kompatscher.













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