IL CASO

Covid-19, Crisanti scettico sul maxi test altoatesino: «Andrebbe ripetuto più volte»

Il professore: «Fatto in questo modo sono soldi buttati»

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BOLZANO. In Alto Adige sono in corso i preparativi per il test di massa più esteso finora effettuato in Italia dall'inizio della pandemia.

Dal 20 al 22 novembre complessivamente 350.000 altoatesini saranno sottoposti su base volontaria a test antigeni rapidi. Il cosiddetto tampone rapido sarà effettuato in oltre 180 punti di prelievo in collaborazione con le organizzazioni di soccorso e la protezione civile. In questo modo sarà testato il 67% della popolazione altoatesina con l'obiettivo di spezzare così la catena di contagio.

Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, interpellato dalla Rai di Bolzano, si dice però scettico. «Se si fa un test di massa a 350.000 persone con il tampone rapido, con un passaggio unico, francamente sono soldi buttati», afferma. «Il tampone rapido - aggiunge - ha un problema di sensibilità, perde infatti circa il 30% dei positivi».

Secondo Crisanti, «non basta un screening di massa unico, servirebbero screening di massa ripetuti, una volta alla settimana per due, tre volte. Così si riesce, se non ad eleminare, perlomeno a contrastare la diffusione del virus», conclude.













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