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Diocesi di Trento, tre segnalazioni di abusi: coinvolti due frati e un sacerdote

Raccolte dal Centro di ascolto negli ultimi 20 mesi: nel caso del prete si tratta di fatti “lontani nel tempo”. In Alto Adige il Team K chiede l'istituzione di una commissione indipendente



TRENTO. Sono tre le segnalazioni di abusi raccolte negli ultimi 20 mesi dal Centro di ascolto istituito dalla Diocesi di Trento per combattere le violenze in ambito ecclesiale. Lo comunica la stessa diocesi. In due di queste sarebbero stati interessati dei religiosi, nella terza un sacerdote della Diocesi di Trento. I primi due casi sono stati trasmessi al competente Superiore dell’Ordine religioso di appartenenza, per la relativa presa in carico. Circa il sacerdote diocesano, pur trattandosi di fatti lontani nel tempo, l’Ordinario diocesano ha prontamente provveduto agli approfondimenti del caso, secondo quanto previsto dalle norme canoniche.

Il Servizio Tutela Minori, istituito il 2 aprile 2019, rende pubblico il Rapporto sull’attività condotta negli ultimi venti mesi (aprile 2020 – dicembre 2021). Mesi complessi, segnati dal prorompere dell’emergenza sanitaria, ma nel corso dei quali il Servizio Diocesano ha proseguito il proprio impegno, con un duplice mandato.

I Referenti del Servizio don Stefano Zeni e don Tiziano Telch, insieme alla Responsabile del Centro di Ascolto, la psicologa Barbara Facinelli e al Tavolo degli Esperti (composto da tredici membri con professionalità afferenti agli ambiti psico-socio-pedagogico, medico e legale) hanno operato innanzitutto sul terreno della prevenzione. A questo proposito è stato organizzato un incontro formativo rivolto ai responsabili delle attività degli oratori parrocchiali, per favorire la cultura diffusa dell'importanza di uno stile relazionale consapevole quale mezzo per la prevenzione, ponendo la massima attenzione ai minori e al loro benessere.

Un secondo mandato del Servizio è legato alla raccolta di segnalazioni – attraverso il Centro di Ascolto – da parte di coloro che, in ambito ecclesiale, dovessero aver subito un abuso, comprendendo con questo termine qualsiasi forma: sessuale, fisico, psicologico, di coscienza, morale.

Ciascuna delle situazioni pervenute al Centro di Ascolto è stata dunque presa in carico e sono stati valutati gli specifici bisogni e le tipologie di servizi che potessero al meglio rispondere alle necessità delle persone coinvolte.

Accanto a queste segnalazioni, un’altra persona si è rivolta al Centro d’Ascolto chiedendo un sostegno psicologico di altra natura: la persona è stata indirizzata e accompagnata attraverso servizi che potessero rispondere adeguatamente alla sua richiesta di appoggio.

I membri del Tavolo degli esperti hanno focalizzato la loro attenzione e le loro energie sullo studio delle nuove linee guida Cei e sulla preparazione di percorsi formativi di ambito da poter proporre alle parrocchie (in particolare negli oratori) per affrontare al meglio il tema dell’abuso, dei confini e del rispetto della persona; la proposta formativa è stata pensata tenendo assieme aspetti sociali, pedagogici, psicologici e legali.

In Alto Adige sono state 5 le denunce raccolte lo scorso anno: quattro casi di presunti abusi riguardano l'ambito ecclesiale e risalgono a molti anni fa. 

Sui casi di abusi sessuali commessi da sacerdoti interviene il Team K che parla di "notizie scioccanti, che creano dibattito nelle opinioni pubbliche, nella politica e nella stessa Chiesa". Il Team K propone in una mozione l'istituzione di una commissione indipendente che faccia pienamente luce, con il doveroso e assoluto rispetto della privacy della vittime, sulle tristi storie di abusi commessi nel tempo. "Tutte le vittime di abusi meritano giustizia, e la trasparenza è un dovere a cui la politica non può sottrarsi. Per questo in una mozione chiediamo l'istituzione di una commissione indipendente ad hoc", affermano i consiglieri provinciali Franz Ploner e Paul Köllensperger. 

 













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