la storia

«Diventare cittadina austriaca»: il sogno di una sudtirolese di 103 anni

La richiesta di passaporto gli è stata negata ma ha presentato ricorso. Gli Schützen altoatesini e trentini manifestano a Vienna per portare avanti la sua causa


di Stefan Wallisch


BOLZANO. "Sono nata austriaca e voglio morire austriaca". E' questo il grande desiderio di Hermine Orian. La sudtirolese ha di recente compiuto 103 anni e da tempo ha presentato a Vienna la richiesta di ricevere il passaporto austriaco. La prima domanda è stata rigettata, ma la centenaria non si dà per vinta e ha presentato ricorso.

La sua storia è una delle molte storie scritte nell'Europa del Novecento. Hermine Aloisia Mair è nata il 23 aprile 1919 a Cortaccia. Il Sudtirolo all'epoca era ancora austriaco, seppur già occupato dall'esercito italiano, e solo pochi mesi dopo, con la firma dell'accordo di Saint Germain, sarebbe passato ufficialmente all'Italia. Sono ormai pochissimi i sudtirolesi nella sua situazione. Da giovane Hermine ha vissuto il dramma della Seconda guerra mondiale. Aveva appena 13 anni quando iniziò a fare la maestra in una delle scuole clandestine, le Katakombenschulen, per insegnare - nonostante il divieto del regime fascista - il tedesco ai bambini sudtirolesi.

Con il matrimonio divenne la signora Orian e poi madre di due figli. Oggi vive con uno di loro a Scena, sopra Merano, e nonostante la veneranda età è ancora in splendida forma. Da una decina di anni la bisnonna insegue il sogno di ricevere la cittadinanza austriaca. Ora, a 103 anni, almeno in Austria, ha riacceso il dibattito sulla doppia cittadinanza per i sudtirolesi. Il tabloid Kronen Zeitung e il settimanale News le hanno dedicato degli articoli. A portare avanti la sua causa ci pensa l'Andreas-Hofer-Bund, un movimento patriotico tirolese che rivendica l'autodeterminazione dell'Alto Adige.

Con i tradizionali vestiti tirolesi alcuni rappresentanti delle due compagnie degli Schützen che fanno rifermento all'Andreas-Hofer-Bund hanno manifestato nei giorni scorsi davanti al ministero degli esteri a Vienna. Tra loro c'erano anche alcuni 'cappelli piumati' trentini.

Su uno striscione si leggeva in tedesco "Una coraggiosa 103enne vuole morire da austriaca". "Parallelamente al ricorso presentato contro il rigetto della domanda di cittadinanza, abbiamo avviato l'iter per l'assegnazione per particolari meriti", spiega per l'associazione Alois Wechselberger. "La signora Hermine - racconta - è tuttora convinta della causa. 'Mi sento austriaca', continua a ribadire". Il governo di Vienna preferisce non intervenire pubblicamente e il presidente della repubblica Alexander Van der Bellen ha ribadito che per motivi costituzionali non può intervenire sulla questione, spiega rappresentante dell'Andreas-Hofer-Bund. "Il tempo rischia però di scadere", aggiunge.













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