L'ORDINANZA

Fase 2, Kompatscher: in Alto Adige si faccia riferimento alla normativa locale

Firmata una nuova ordinanza, confermata la distanza di 2 metri tra gli individui



BOLZANO. «In Alto Adige viene applicata la normativa provinciale». Lo chiarisce il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, dopo l'ultimo decreto del presidente del consiglio che consente un allentamento delle misure di contenimento dell'epidemia da coronavirus maggiore rispetto alle norme locali.

«Con la nostra legge siamo stati i primi ad avviare la fase 2 e la cosa ha anche provocato un certo dibattito con l'ipotesi di impugnazione da parte del governo - spiega Kompatscher - ora tutte le Regioni possono regolamentare autonomamente».

Sul piano nazionale così valgono alcune misure meno restrittive rispetto a quelle della Provincia di Bolzano, ma il governatore altoatesino non torna indietro ed ha firmato un'ordinanza che «conferma tutto ciò che viene regolamentato nella legge provinciale» e dell'ultimo Dpcm recepisce solo ciò che in quella non poteva essere previsto, come gli spostamenti dall'estero.

Resta, ad esempio, la regola della distanza di 2 metri, più severa in Alto Adige che a livello nazionale, al di sotto della quale bisogna coprire naso e bocca. Coloro che provengono dall'estero per motivi di lavoro e di studio non dovranno più osservare la quarantena. Ugualmente, i lavoratori stagionali che provengono da Paesi extra Ue possono iniziare il loro lavoro, ma devono mantenere le distanze dagli altri.

Le palestre potranno riaprire dal 25 maggio come nel resto d'Italia, ma prima di quella data ci sarà un'ordinanza specifica. Alle ripartizioni provinciali competenti è stato chiesto, poi, di elaborare ipotesi di linee guida per lo svolgimento di eventi e altre manifestazioni pubbliche. Per quanto riguarda le mascherine protettive, gli esperti sono stati incaricati di verificare se si può evitare di indossare le ffp2 nei settori della ristorazione e di altre professioni. 













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antonella mattioli

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