8 marzo

Festa della donna, i sindacati: “Il Covid incentiva le diseguaglianze”

I coordinamenti donne: “La pandemia ha avuto un impatto negativo sull'occupazione femminile e aumentato le violenze domestiche”



BOLZANO. "Abbiamo un'occasione che non può essere sprecata per trasformare questo periodo storico così terribile in un'occasione per capire che "le questioni di genere" non sono "questioni di una parte", ma uno strumento di rilancio dell'intera società". Lo affermano i coordinamenti donne dei sindacati confederali in occasione dell'8 marzo. "In questa giornata internazionale dei diritti della donna - si legge nella nota - non possiamo non ricordare come la pandemia che ha colpito tutta la società, ha avuto contraccolpi impressionanti sull'economia, sull'occupazione, sul drastico aumento della platea dei poveri, ma anche sull'acuirsi delle diseguaglianze tra uomini e donne.

L'impatto del virus sull'occupazione e sulla situazione economica e sociale delle donne ha quasi annullato i lenti e limitati progressi raggiunti negli ultimi anni in materia di uguaglianza di genere e diritti delle donne. Questo fenomeno, a cui è stato dato il nome di "Shecession" per sottolineare il maggiore impatto della crisi sull'occupazione e le prospettive di impiego delle lavoratrici, ampiamente documentato in tutto il mondo, è particolarmente evidente e grave nella situazione italiana, che vede le donne, vittime della segregazione orizzontale, sovrarappresentate nei settori colpiti maggiormente dalla crisi, come il settore dei servizi e del turismo. Ma come ben sappiamo le differenze tra uomini e donne non riguardano solo le minori possibilità occupazionali, ma anche i salari, i redditi, il differente accesso all'istruzione e le violenze domestiche, che sono letteralmente esplose durante il lockdown, che ha costretto le donne chiuse in casa con il loro maltrattante (fenomeno definito dalle Nazioni Unite "pandemia ombra" proprio per sottolinearne l'impatto devastante)".













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