LA TRAGEDIA SUL RENON

Fiori sul banco vuoto per ricordare la piccola Emily

L’omaggio che i compagni di classe per la piccola Emily Formisano, la cui vita si è spenta all’improvviso scendendo con la slitta sul Renon. Intanto la pista “nera” sul Corno verrà dissequestrata nella giornata di oggi, 8 gennaio



BOLZANO. Un vaso di fiori sul banco giallo che resterà vuoto. Così i compagni di classe della piccola Emily Formisano hanno voluto ricordare la loro compagna, che ha perso tragicamente la vita in un incidente con la slitta sul Corno del Renon. 

Oggi, intanto, la pista dove la bimba di 8 anni ha perso la vita verrà dissequestrata dalla Procura della Repubblica che proprio ieri ha completato tutti i rilievi tecnici. «Non c’è motivo di confermare ulteriormente i sigilli - ha puntualizzato ieri sera il procuratore Giancarlo Bramante - tutto quello che dovevamo controllare è stato controllato».

In effetti il sequestro è stato attuato dai carabinieri unicamente al fine di preservare il luogo della tragedia da possibili intrusioni di terzi che avrebbero potuto modificare lo stato delle cose prima dei sopralluoghi degli inquirenti. Ora carabinieri e magistratura hanno in mano tutti gli elementi per poter valutare cosa effettivamente è avvenuto. E dato che la pista (classificata “nera” in quanto riservata a sciatori esperti) è risultata ben equipaggiata anche sotto il profilo della sicurezza, non c’è motivo perchè il blocco dell’attività venga protratto.

A dettare le disposizioni vincolanti in materia di sicurezza sulle piste innevate è la legge statale 363 del 2003. Nel caso della pista nera del Corno sarebbero risultate posizionate in modo corretto anche le reti di sicurezza nei punti più rischiosi. Ovviamente ogni valutazione è sempre stata riservata unicamente alla pratica dello sci perché l’utilizzo di slitte è semplicemente vietato.

Ieri intanto la Procura della Repubblica ha dato il nulla osta per i funerali della piccola Emily la cui salma questa mattina sarà però sottopoista a riscontro diagnostico, così come chiesto dal medico necroscopo. Non si tratta di un’autopsia disposta dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta in corso ma di una verifica scientifica sulle lesioni mortali riportate dalla bambina. Anche in relazione a possibili future azioni di rivalsa della famiglia a livello civilistico, il padre della piccola ha ritenuto opportuno ottenere una documentazione che comprovi la causa certa di morte della figlioletta.













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