il caso

Funivie fra il caro energia e le difficoltà («mai così tante») a trovare personale in Alto Adige

Sartori: «Alle biglietterie, agli impianti di risalita o come autisti per i nostri battipista: in tutti i settori si è registrata una forte carenza di manodopera». E l’energia per la neve pesa per oltre 7 milioni di euro 



BOLZANO. "L'importanza economica del settore degli impianti di risalita è testimoniata dal fatturato di oltre 370 milioni di euro". Lo ha detto Helmut Sartori, presidente dell'Associazione esercenti funiviari dell'Alto Adige all'assemblea generale del sodalizio in corso a Bolzano.

Dopo il "fallimento totale" della stagione 2020/2021 provocato dalla pandemia, la stagione 2021/2022 "è stata soddisfacente, anche se le condizioni operative generali erano ben diverse rispetto al passato".

Un problema, sul fronte economico, è rappresentato dai costi. "Soprattutto le spese per l'innevamento e la preparazione delle piste - ha sottolineato Sartori - hanno un impatto negativo sul risultato di gestione delle aziende funiviarie. Abbiamo un consumo di circa 150 milioni di kilowattora di energia elettrica per gli impianti di risalita e di innevamento. Il consumo di carburante ammonta a 7,3 milioni di euro".

"Sono proprio gli alti costi dell'energia e del carburante che ci causeranno seri problemi in futuro. Anche se lo stato sta fornendo un aiuto iniziale, il caro energia avrà un impatto massiccio sui nostri bilanci e sicuramente metterà alcune aziende di fronte a grandi sfide".

Il costo del personale, che a livello provinciale ha raggiunto i 75,7 milioni di euro, incide per il 25,5% dei costi di produzione, ma il problema vero è che il personale non si trova. "Mai prima d'ora - ha detto Sartori - è stato così difficile per noi trovare personale per la stagione invernale. Alle biglietterie, agli impianti di risalita o come autisti per i nostri battipista: in tutti i settori si è registrata una forte carenza di manodopera".

"A causa della completa cancellazione della stagione invernale 2020/21 - ha osservato ancora il presidente degli esercenti funiviari - molti dei nostri dipendenti ben formati e con esperienza hanno cercato un altro lavoro e in molti casi hanno cambiato settore".

Per il futuro, ha avvertito Sartori, "dobbiamo fare riflessioni approfondite, pensare a nuovi approcci e creare incentivi per poterli riconquistare e, soprattutto, per convincere i giovani a cercare sbocchi occupazionali nel nostro settore". 













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