Invasione

Il gambero rosso della Louisiana invade il lago di Caldaro

L’assessore provinciale Arnold Schuler: “Una minaccia per le nostre specie autoctone”



BOLZANO. Il gambero rosso della Louisiana si sta diffondendo nelle acque del lago di Caldaro e sempre più specie animali e vegetali esotiche invasive fanno la loro comparsa in Alto Adige. "Non si tratta di un contributo alla biodiversità, ma di una minaccia per le nostre specie autoctone", osserva l'assessore provinciale, Arnold Schuler.

Da alcuni anni, nelle acque del lago di Caldaro si osserva un massiccio aumento del gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii). Il gambero rosso della Louisiana può raggiungere una lunghezza di 15 cm. Il suo corpo spinoso e di colore rosso scuro, con spine rosso chiaro sulle chele, lo rende facilmente distinguibile da altre specie di gamberi. Questi gamberi d'acqua dolce sono sotto costante osservazione dal 2017, quando sono stati rilevati per la prima volta durante un'indagine sulla popolazione ittica nel corso inferiore di Rio Trodena.

A causa dell'elevata concentrazione e del comportamento vorace, c'è il rischio di impatti ecologici significativi sulla fauna, flora e habitat acquatici autoctoni. La dispersione non avviene solo in acqua, ma anche via terra. I gamberi rossi della Louisiana sono riusciti a superare la barriera sulla sponda meridionale del lago di Caldaro e a invadere il biotopo di 240 ettari.

Nel 2020, l'autorità forestale ha effettuato un ripopolamento estensivo di anguille nel lago di Caldaro e nei fossi di Caldaro come misura di controllo biologico, nella speranza di rallentare il tasso di diffusione di questa specie invasiva. Oltre agli effetti negativi sull'ecosistema, la specie esotica può compromettere la stabilità idraulica di argini e dighe a causa della sua attività di scavo.

"È importante prevenire l'ulteriore diffusione di questa forma invasiva di gambero", ha affermato Schuler. Il pericolo maggiore è rappresentato dall'uomo: i gamberi vengono spesso raccolti e portati via dai passanti durante i loro lunghi viaggi a terra e rilasciati altrove. "Non c'è di certo un intento doloso dietro a tutto ciò, ma vorremmo far notare ai cittadini che qualsiasi introduzione di specie invasive è un reato penale", sottolinea l'assessore, mentre l'ufficio gestione fauna selvatica invita i cittadini a segnalare gli avvistamenti direttamente all'ufficio o alla stazione forestale più vicina, per telefono o via e-mail. 













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