Elezioni

La grande sfida per il consiglio provinciale: in corsa 488 candidati con 16 liste. Ecco tutti i nomi

Si mette in moto la macchina elettorale in vista dell’appuntamento del 22 ottobre. Le donne in corsa sono 198, pari a poco più del 40% del totale


Sara Martinello


BOLZANO. Alle elezioni provinciali del 22 ottobre prossimo si presentano sedici liste, con 488 candidati complessivi.

Il 40,57% sono donne (198), il 2,9% più di cinque anni fa.

Le verifiche sulle liste

Questa mattina l'Ufficio elettorale centrale comunicherà le decisioni sull'ammissione di liste e candidati dopo le verifiche della commissione (composta dai magistrati Fabrizio Cavallar, Maria Teresa Wiedenhofer e Giulia Rossi). Da indiscrezioni trapelate, sarebbero state ammesse tutte le liste.

A mezzogiorno, l'Ufficio sorteggerà l'ordine dei simboli sulle schede elettorali. In ordine alfabetico le liste sono

  1. Centro Destra
  2. Die Freiheitlichen
  3. Enzian
  4. Forza Italia
  5. Fratelli d'Italia
  6. Für Südtirol mit Widmann
  7. Jwa - Wirth Anderlan
  8. La Civica
  9. Lega Salvini Premier - Uniti per l'Alto Adige
  10. Movimento 5 Stelle
  11. Partito democratico
  12. Süd-Tiroler Freiheit
  13. Svp
  14. TeamK
  15. Verdi
  16. Vita

L'ultimo a consegnare la propria lista (il termine era il mezzogiorno di ieri) è stato il M5S, che essendo già presente in Consiglio non ha dovuto cimentarsi nelle complesse operazioni di raccolta firme per presentare il proprio simbolo. Lo hanno dovuto fare, invece, i partiti nuovi, quindi Centro Destra, Civica, Enzian, Für Südtirol mit Widmann, Jwa, e quelli che rispetto al 2018 hanno cambiato simbolo: la Lega, che ha pescato anche nel mondo civico, il Pd, il TeamK senza più il cognome del fondatore Köllensperger per esteso.

Spariscono Noi per l'Alto Adige, Bürger Union e CasaPound, mentre L'Alto Adige nel cuore perde il simbolo ma non i candidati, che in buona parte tornano nell'attuale lista di FdI. Ospitata dai Verdi, con due candidati si affaccia alle elezioni provinciali anche la Sinistra die Linke.

Donne in leggero aumento

La regola è che in ogni lista nessuno dei due generi possa essere rappresentato in misura superiore ai due terzi. Le candidate sono 198, il 40,5%. È un piccolo passo avanti rispetto al 2018. Il numero delle capolista risulta invariato, quattro, ma tre partiti hanno donne anche al secondo posto. La Obfrau Sabine Zoderer e la consigliera di lungo corso Ulli Mair guidano i Freiheitliche. La leader verde Brigitte Foppa ha accanto a sé Sabine Giunta, e all'avvocata Renate Holzeisen di Vita segue Lorena Tagnin.

In quanto a numeri, Forza Italia fa meglio di tutti con la piena parità tra i generi, sebbene per trovare la prima donna occorra scorrere fino al settimo posto: è la prima elezione provinciale non coordinata da Michaela Biancofiore, passata a Coraggio Italia.

Seguono Verdi e Pd (17 donne su 35), Vita (7 su 16) e Jwa, dove le donne tendono a scendere nella seconda metà della lista ma non sono poche (16 su 35).

La galassia no vax

Nella scia della pandemia ci sono le formazioni politiche degli «scettici». No vax, per semplicità. Così, Josef Unterholzner di Enzian si è dovuto dotare di candidature di Italexit per provare a galleggiare sopra la concorrenza. E poi c'è Vita, il movimento di Sara Cunial, e ancora Jwa dell'ex comandante degli Schützen Jürgen Wirth Anderlan (il quale mette pepe nella competizione e non si fa problemi a usare uno slogan machista come «Südtirol braucht Eier», al Sudtirolo servono «attributi»).

Gli scenari

Partiamo dal partito di maggioranza relativa, la Svp, dove tutti i big si ricandidano e forse qualcuno resterà fuori, se i sondaggi hanno ragione. Di 16 liste, quelle «tedesche» sono sei, più le tre interetniche (Verdi, TeamK e Vita). La Volkspartei deve raggranellare ogni voto fino all'ultima vallata. Rieleggere 15 consiglieri la aiuterebbe nella formazione della maggioranza. Magari allora basterebbero i quattro che il commissario Alessandro Urzì sogna per FdI. Non è nemmeno troppo fantasioso che il deputato Urzì e il capolista Marco Galateo (che sta organizzando la visita altoatesina del ministro Francesco Lollobrigida) riconoscano un ruolo a Carlo Vettori, consigliere uscente forzista.

Sempre che la Svp non sterzi a sinistra e faccia tornare il Pd in giunta. I dem e l'alleato Psi confidano di eleggere almeno due consiglieri. Pochi per una maggioranza. Significa che questa elezione potrebbe davvero essere il treno dei Verdi per Palazzo Widmann. Brigitte Foppa punta ai 30mila voti totali. Senza Riccardo Dello Sbarba, non più ricandidato, devono trovare la loro «italiana forte» (o italiano) per centrare l'obiettivo. Di italiani ne ha la Civica, invece, che si affaccia sul 22 ottobre con la speranza di occupare almeno un seggio.

È guidata da tre assessori: la meranese Emanuela Albieri, Angelo Gennaccaro e Nerio Zaccaria, meranese.

Ma c'è l'incognita Thomas Widmann. Indecifrabile il gradimento dopo lo strappo dalla Svp del potente ex assessore. Bisognerà vedere se tutta l'attenzione su Widmann si tradurrà in voti.

Intanto, Arno Kompatscher (candidato per il terzo mandato da presidente) ha già fatto sapere che per Widmann le porte della maggioranza sono chiuse. Socchiuse, invece, nel caso di FdI, fa intuire Kompatscher. Alla Lega non resta che prendere la rincorsa. Perciò il commissario Maurizio Bosatra ha dato gas. Forzando la lista, hanno protestato alcuni.

L'interrogativo: il civico sindaco di Laives Christian Bianchi trainerà o toglierà voti agli uscenti Giuliano Vettorato, Massimo Bessone e Rita Mattei? Poi c'è Centro Destra, il partito di Filippo Maturi, l'ex leghista che si è costruito una nuova casa politica. Tornando ai partiti che raccolgono il dissenso verso la Svp, ecco la Süd-Tiroler Freiheit con Sven Knoll e Myriam Atz Tammerle e il TeamK, dove ai leader Paul Köllensperger e Maria Elisabeth Rieder seguono nella lista due «italiani».

Nel 2018, l'ex Cinquestelle Köllensperger fece subito l'exploit con il suo neonato partito. Cinque anni e due seggi «spariti» dopo (la rivincita del M5S: Unterholzner fondò Enzian e Peter Faistnauer Perspektiven für Südtirol), il TeamK vuole fare almeno il bis. Insieme a Dello Sbarba e a Paula Bacher della Svp, Faistnauer è l'unico consigliere uscente che non si ricandida. Il TeamK però pesca in un bacino elettorale che è pure quello dei Freiheitliche: il ceto medio, anche urbano. È una giungla.

Non va sottovalutato il M5S. Nel 2018 elesse Diego Nicolini in una lista di soli 15 candidati. Questa volta sono 34, hanno una sede in viale Europa, attendono la visita dell'ex premier Giuseppe Conte in ottobre. Sono pacifisti, ma sembrano agguerriti.

Ma ecco le 16 liste con tutti i candidati:

 













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