La svolta a destra spacca la Svp: Andreas Unterkircher lascia

Numerose le voci critiche, dalla dalla senatrice Julia Unterberger agli ex Obmann Brugger e Theiner. Giovedì corteo di protesta


Sara Martinello


BOLZANO. «A queste condizioni, non intendo rinnovare la tessera». Lascia la Svp Andreas Unterkircher, membro del comitato sociale della Svp di Bolzano ed ex presidente di Centaurus, mentre a Bolzano monta la protesta con tanto di corteo da piazza Stazione a via Brennero (davanti alla sede della Svp) domani, giovedì, alle 18, contro l'ipotesi di coalizione con Fratelli d'Italia, Lega e Freiheitlichen. «Tutti sono invitati a portare una candela», così gli organizzatori.

Partecipano esponenti della Frauenmarsch, di Climate Action, anche Albert Pürgstaller, ex Obmann dell'ala sociale della Svp e per dieci anni sindaco di Bressanone, il primo a lasciare il partito sabato scorso.

Le voci critiche nel partito non mancano: dalla senatrice Julia Unterberger, rammaricata dello strappo di Pürgstaller, alla neoeletta consigliera Rosmarie Pamer. Si fanno sentire anche Siegfried Brugger e Richard Theiner. Entrambi sono ex Obmann.

Lo sconforto si sente soprattutto nell'ala sociale, che martedì prossimo si riunirà per un approfondimento sul voto del parlamentino e per discutere i punti da mettere nel programma di coalizione.Unterkircher lascia la SvpCome Pürgstaller, Unterkircher ritiene «inaccettabile» la scelta di invitare alle trattative in particolare FdI.

Spiega: «Politicamente, trovo tale scelta antistorica per un partito che si è sempre eretto a difesa delle minoranze e che dovrebbe dunque mantenere una chiara e naturale vocazione antifascista».Un'alleanza, avverte, «che la Svp è destinata a pagare». Dal punto di vista personale, Unterkircher reputa «impossibile dialogare con chi per anni ha dimostrato ostilità verso la comunità Lgbtqia+ locale». Nella Svp, Unterkircher ha riscontrato interesse e apertura da parte di molte persone.

«Purtroppo - conclude - questa decisa virata a destra del partito segna inevitabilmente la fine del mio percorso di collaborazione».Arno Kompatscher è stato tra i fautori della rete Ready e ha esposto a Palazzo Widmann la bandiera arcobaleno. Scelte non scontate. Come si porrà in una trattativa con FdI, con Marco Galateo che si è sempre fatto portavoce delle battaglie contro il «gender» e avversario ai finanziamenti ad associazioni come Centaurus Arcigay? «Non intendo rinunciare alle conquiste dell'ultima legislatura in tal senso e alla mia posizione», risponde netto Kompatscher. Dà lo stesso tipo di risposta sulle posizioni no vax e negazioniste del cambiamento climatico: «Non rinunciamo ai nostri principi e valori.

Nel frattempo, Jwa riferisce di aver iniziato a parlare con altri consiglieri della possibilità di istituire una commissione d'inchiesta sulla pandemia.

Le voci critiche

«Dovrebbe far riflettere, quando tali personalità voltano le spalle al partito perché non riescono più a comprenderne i valori. Il pragmatismo non deve mettere in secondo piano tutti gli altri valori», così Julia Unterberger sulla decisione di Pürgstaller. La senatrice resta nella Svp. Dichiara:«Faccio fatica ad accettare l'assenza di un partito progressista quale poteva essere il TeamK per bilanciare tre partiti di destra. Per me, comunque, Kompatscher resta garante del fatto che il partito non andrà completamente a destra. Inoltre, spero che le promesse del governo in materia di autonomia si concretizzeranno». E a chi accusa la Svp critica con FdI di essere «troppo ideologica», la senatrice risponde così: «Un politico senza ideologia ha scelto il mestiere sbagliato. L'ideologia è avere una visione del mondo, di ciò che vogliamo lasciare ai nostri nipoti, del clima, dei diritti delle donne e delle persone Lgbtqia+, dei migranti».

Allo stesso modo, anche Rosmarie Pamer, assessora in pectore, accetta il voto del parlamentino della Svp. Racconta comunque di essere stata chiamata da «tante persone scontente, soprattutto nell'ala sociale, e devo dire che anche per me la destra-destra è difficile da digerire, è stata una discussione sofferta». Perciò, dice, ora si vedrà che cosa metterà sul tavolo FdI, e starà alla Svp «essere forte sui temi da inserire nel programma, dal sociale alla scuola, dalla famiglia alla sostenibilità».

L'assessora al Sociale (prossima alla conferma in giunta) Waltraud Deeg fa sapere che si associa a quanto comunicato da Kompatscher e Philipp Achammer sabato scorso.

A Pürgstaller non è piaciuto nemmeno che il parlamentino abbia votato con scrutinio segreto. L'ex assessore e Obmann Richard Theiner accusa le destre che stanno trattando con la Svp: «A livello europeo collaborano con Fpö, Afd, Orban in Ungheria, estremisti come Marine Le Pen». Invece, l'ex deputato e Obmann Siegfried Brugger evoca i quattro mandati di Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio: «Noi non lo abbiamo mai appoggiato con un sì deciso, eppure non abbiamo avuto grandi problemi per l'Autonomia. È importante avere buoni contatti con Roma, ma non a tutti i costi».













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