Acqua potabile,  resistono ancora le tubazioni del 1910 

L’età media delle condotte idriche a Laives è di 29 anni Il Comune ha presentato il nuovo piano di emergenza


di Bruno Canali


LAIVES. Il Comune di Laives si è dotato di un piano d'emergenza che riguarda tutta la rete di approvvigionamento dell'acqua potabile, bene strategico. Lo ha realizzato lo studio Patscheider & Partner di Malles e comprende anche il piano di allarme e quello di intervento per garantire comunque e sempre l'approvvigionamento di acqua potabile alla comunità di Laives. «Quando si parla di emergenze - ha sintetizzato il sindaco Bianchi - nel piano vengono considerati tutti gli scenari possibili: dalla rottura di un tubo al blocco delle pompe, fino ad atti terroristici che prendano di mira l'acquedotto. Per ciascuno di questi scenati adesso c' i sono delle linee guida che indica chiaramente come agire, ad iniziare dall'allarme, fino al ripristino della normalità e alla manutenzione».

I tecnici dello studio Patscheider hanno fatto un enorme lavoro, studiando metro per metro la rete di distribuzione dell'acqua potabile sul territorio, che ogni anno distribuisce circa due milioni di metri cubi d'acqua. «Lo abbiamo fatto con l'ausilio anche di Heinrich Filippi, capo degli idraulici comunali - haanno detto i tecnici - un esperto che conosce ogni metro dell'acquedotto di Laives». Presentando il nuovo piano, i tecnici hanno anche illustrato alcune caratteristiche curiose che riguardano la rete di distribuzione dedll'acqua potabile sul territorio comunale. Così si è saputo che la tubazione più vecchia ancora in funzione venne posata nel 1910 e che l'età media delle condotte idriche è di 29 anni. L'anno durante il quale c'è stata una maggiore attività di posa di condotte per l'acqua potabile è stato il 2000. I materiali delle condotte infine: si va dalla ghisa all'acciaio, fino ai tubi in policloruro e quelli in Pvc, di vari diametri. «La rete dell'acqua potabile di Laives - hanno sottolineato i tecnici che hanno redatto il piano - è ben strutturata e gestita in modo efficiente. Con la messa in funzione del nuovo serbatoio, l'autonomia idrica è aumentata, mentre si è ridotta la pressione in seguito alla riorganizzazione del distretto di Pineta. Gli scenari di emergenza sono 15 e per ciascuno abbiamo indicato le misure da adottare er risolverli. Le schede elaborate sono indicative di ciscuno die punti critici della rete». In merito alle prospettive, con riferimento proprio ai punti più obsoleti e critici dell'acquedotto, il vice sindaco Giovani Seppi ha spiegato che i primi interventi riguarderanno un ramo laterale di via Stazione e poi via Vurza, quando lì si poserà anche la fognatura.













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