Antenne a San Giacomo C’è un piano per spostarle 

Telecomunicazioni. Trattative con Ras e Telecom per sistemare gli impianti fuori dall’abitato I consiglieri del PD interrogano la giunta sulla posizione del Comune rispetto alla tecnologia 5G



Laives. Martedì sera, in consiglio comunale, fra le varie interrogazioni arriverà anche quella dei consiglieri del Partito Democratico (Sara Endrizzi e Dino Gagliardini) sulla tecnologia 5G. In sostanza si chiedono chiarimenti su ciò che il Comune intenda fare con questa nuova tecnologia che riguarda le trasmissioni di dati e la telefonia mobile in generale. C’è anche un problema da risolvere a San Giacomo, la ricerca di una nuova sistemazione per gli impianti di telecomunicazioni.

«Per quanto riguarda il 5G – dice il vicesindaco Giovanni Seppi – rimaniamo in linea con quanto già stabilito in passato, cioè la contrarietà ad introdurre questi sistemi. Certo, trattandosi di strutture di primaria importanza, la pressione affinché questa venga estesa sempre più è forte, ma come detto rimaniamo contrari, anche perché siamo convinti che allo stato attuale delle cose per Laives non ci sia una così grande esigenza da giustificarne l’introduzione».

Ricordiamo, a tale proposito, che tempo addietro alcuni cittadini avevano anche raccolto diverse centinaia di firme per esprimere la loro contrarietà al 5G, firme portate in municipio, al sindaco, per chiedere che l’amministrazione comunale faccia il possibile per opporsi all’installazione del nuovo sistema nel territorio locale.

Invece, per quanto concerne gli attuali ripetitori per la telefonia mobile presenti a Laives, quello che si trovava sul tetto della casa delle associazioni, in cima a via Pietralba, è stato spostato a monte della città. La Ras aveva infatti accolto la richiesta del Comune di allontanare il più possibile dall’abitato questi ripetitori, compatibilmente, come è ovvio, con l’esigenza tecnica di garantire il corretto funzionamento della trasmissione di dati. Uno dei motivi che avevano sollecitato lo spostamento è stato anche il fatto che quell’antenna prima si trovava a poche decine di metri in linea d’aria dalla scuola materna tedesca di via Pietralba, oltre che dalle case attorno, e si temeva che alla lunga le onde elettromagnetiche emesse dal ripetitore potessero essere nocive per la salute, anche se questo aspetto specifico è ancora oggetto di dibattito fra gli esperti.

Rimane invece da risolvere una situazione analoga a San Giacomo. «Nei prossimi giorni avremo un incontro con Ras – così il vicesindaco Seppi – per valutare l’installazione di un’unica antenna per vari gestori di telefonia mobile, fuori dall’abitato. Nella frazione, un gestore aveva l’antenna in zona ex Amonn e con la trasformazione dell’ex magazzino in zona residenziale adesso starebbe cercando una nuova sistemazione per l’impianto. Devo dire che, come è stato a Laives, con Ras c’è una buona collaborazione. Confido quindi che si possa trovare la soluzione anche per San Giacomo. Più laboriosa sarà la trattativa con Telecom per fare altrettanto con l’antenna che ha nel centro di San Giacomo, e questo perché si trova in una sua proprietà. Cercheremo ad ogni modo di proporre un’alternativa plausibile, sperando che in futuro anche Telecom accetti di spostare il suo impianto fuori dall’abitato».













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