Apa, dopo 3 mandati di fila Mayr lascia la presidenza 

L’orgoglio di aver reso possibile l’ampliamento della zona artigianale Vurza «Anni difficili per via della crisi, sempre più pesante il fardello burocratico»


di Bruno Canali


LAIVES. Dopo i tre mandati consecutivi, periodo massimo previsto dal regolamento dell'associazione (in tutto 15 anni) Heinrich Mayr ha lasciato l'incarico di presidente degli artigiani di Laives iscritti all'Apa. Le dimissioni sono arrivate l'altra sera in occasione dell'assemblea degli artigiani locali assieme ai vertici circondariali e provinciali dell'Apa. Intanto è stato eletto il nuovo direttivo, nel quale rimane comunque Mayr e accanto a lui, Ernesto Casagrande, Sebastian Mazzarol, Elio Forti, Stefan Pisetta, Alberto Bazzanella, Hannes Masnovo, Alberto Menapace e Renato Pallaoro. Martedì della prossima settimana, questo direttivo si riunirà a sua volta per eleggere il nuovo presidente degli artigiani Apa di Laives.

Parlando dei suoi 15 anni alla guida dell'importante categoria economica, che a Laives ha alcune centinaia di iscritti, Mayr ha sottolineato che "è stata una bella esperienza perchè ho avuto al fianco un gruppo di lavoro ben affiatato. Durante questi anni abbiamo anche raggiunto importanti traguardi, vedi ad esempio l'ampliamento della zona artigianale Vurza, dove si sono insediate diverse aziende. Sono stati anche anni di grandi cambiamenti, sia burocratici che strutturali; anni caratterizzati dalla crisi economica che ha colpito un po' tutti e dalla quale, finalmente sembra che si stia uscendo. Sono anche stati anni però, dove la burocrazia per noi artigiani è diventata sempre più pesante, così come è sempre più difficile conquistare appalti pubblici per le piccole aziende come sono quelle artigiane e questo proprio a causa delle procedure burocratiche che accompagnano questi appalti. Una piccola ditta artigiana, magari a conduzione famigliare, fatica a stare dietro anche a queste procedure sempre più complesse e così, spesso, rinuncia a partecipare alle gare per l'assegnazione dei lavori".

C'è poi la questione della manodopera, nello specifico, degli apprendisti che si trovano a fatica. "Proprio così - aggiunge Heinrich Mayr - non è facile al giorno d'oggi trovare giovani che scelgano la strada dell'artigianato dopo la scuola dell'obbligo. Una possibilità potrebbe essere quella degli stages nelle aziende". A proposito, Mayr è reduce da alcuni incontri con gli studenti della scuola media tedesca, ai quali ha illustrato le prospettive offerte dall'artigianato in termini di impiego dopo la scuola e quindi, questi studenti sono anche stati accompagnati in alcune aziende del circondario per vedere da vicino come funzionano e cosa sono in grado di proporre professionalmente.

Una nota positiva invece arriva - come detto - dalla constatazione che, un poco alla volta, la grave crisi economica che ha caratterizzato l'ultimo decennio, sembra essere oramai alle spalle.

"Nell'artigianato si registra una certa ripresa, anche in settori duramente colpiti, come quello dell'edilizia - conclude Mayr - ed è un buon segnale anche per il futuro".













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