Car wash molesto, Bianchi “scarica” sulla Provincia 

La consegna delle 280 firme. Riunione in municipio per chiedere provvedimenti concreti Il sindaco ritiene di non poter fare molto. Sembra escluso il trasferimento dell’impianto


Bruno Canali


Laives. Come preannunciato, ieri mattina due inquilini di un condominio affacciato sul distributore di carburanti San Marco di via Kennedy (ingresso nord di Laives) hanno consegnato al sindaco le 280 firme della petizione avviata per chiedere provvedimenti che portino all’eliminazione dei disagi causati dall’impianto. Disagi dovuti principalmente ai rumori – hanno spiegato ieri i due cittadini a Christian Bianchi –, che non cessano nemmeno di notte a causa di un lavaggio auto attivo 24 ore su 24, mentre di giorno funzionano compressore, aspirapolvere e pistola per svitare le ruote. Fastidioso anche l’odore di carburante. «Una situazione invivibile – hanno detto – non solo per il nostro condominio, ma anche per chi abita sul lato opposto di via Kennedy e, spesso, per i pedoni che trovano auto parcheggiate ovunque».

Il sindaco, supportato dall’architetto Alessandra Montel, direttrice dell’urbanistica comunale, ha chiarito che però l’intera competenza sui distributori di carburanti fa capo esclusivamente alla Provincia, e Montel ha aggiunto che la legge prevede che un distributore di questo genere possa essere trasferito altrove solo qualora sussista uno dei seguenti requisiti: la posizione in centro storico, l’intralcio al traffico e la collocazione in una zona sotto tutela ambientale. «Nessuno di questi punti – così l’architetto – riguarda il distributore di via Kennedy».

I due inquilini hanno fatto la cronistoria di questo disagio, cresciuto, inevitabilmente, con il crescere del volume di lavoro di quello che attualmente è l’unico distributore di carburanti rimasto in città. «Un anno fa, un tecnico da noi incaricato, aveva fatto misurazioni fonometriche dalle quali emergeva il superamento dei livelli di rumore, ma poi non abbiamo più saputo nulla. Quello che disturba non è il distributore in sé, bensì le attività correlate, vale a dire il lavaggio 24 ore su 24 con annesso aspirapolvere e cambio gomme all’esterno utilizzando pistola ad aria e compressore». Il sindaco a sua volta ha spiegato che ancora in ottobre era stato contattato l’Ufficio aria e rumore della Provincia, che nell’agosto del 2018 aveva quindi fatto un sopralluogo a cura dell’ingegner Laura Fedrizzi, rilevando come la relazione presentata dal tecnico privato ingaggiato dagli inquilini del condominio fosse lacunosa, probabilmente perché faceva riferimento a normative del Trentino e non dell’Alto Adige.

«Ad ogni modo – ha anticipato Bianchi – a metà di questo mese faremo un nuovo sopralluogo con il distributore in attività. Contatteremo anche il gestore per vedere cosa si può fare per migliorare la situazione. Quanto alla viabilità e ai parcheggi, sicuramente si tratta di un tema che spetta alla nostra polizia municipale, cui chiederemo controlli più assidui». Gli inquilini hanno anche aggiunto che, a suo tempo, ci fu la promessa, da parte della San Marco carburanti, di montare eventualmente una barriera antirumore, dopodiché non si è più fatto vivo nessuno. «La barrera costerebbe circa 30 mila euro – hanno spiegato i due inquilini al sindaco –, soldi che noi non abbiamo».















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