Festa della mela, strudel e percorsi tra meli “antichi”

Laives. La mela è il frutto simbolo per eccellenza di Laives e della Bassa Atesina. A Laives, in particolare, sono 220 le aziende agricole che coltivano questi frutti, un mare di mele che finiscono...



Laives. La mela è il frutto simbolo per eccellenza di Laives e della Bassa Atesina. A Laives, in particolare, sono 220 le aziende agricole che coltivano questi frutti, un mare di mele che finiscono sui mercati di mezzo mondo. Per questo, due anni fa, venne lanciata la “Festa della mela” in collaborazione con l’Associazione turistica locale. In quell’occasione, lungo via Kennedy, fu posto uno strudel da record (più di 100 metri di lunghezza) realizzato dalla ditta Pan, strudel che, come si può immaginare, andò a ruba in breve tempo.

Quest’anno quindi, la Festa della mela, che ha cadenza biennale, tornerà insieme allo strudel in strada. Se ne sta occupando nuovamente l’Associazione turistica, con i volontari che hanno aderito alla proposta. La festa sarà allestita sabato 11 maggio con lo strudel e iniziative per tutti. Ma c’è anche un’altra idea caldeggiata da tempo, che riguarda sempre la mela. Si tratta del percorso a essa dedicato, un percorso lungo il quale, passeggiando, si potranno vedere anche meli di qualità che non esistono più. Si tratta di un’iniziativa per recuperare la tradizione agricola del territorio. L’Associazione turistica, durante la stagione di maturazione delle mele, organizza periodiche visite ad aziende e masi del circondario, per portare gli ospiti a scoprire non solo il frutto e le sue preziose qualità ma anche i sistemi di lavorazione, raccolta e stoccaggio nei grandi magazzini della zona. In tutto questo, la parte culinaria la svolgono diversi ristoranti locali, che per una settimana, verso fine estate, solitamente propongono menù a base di mela, sposandola talvolta con le castagne, altro frutto che si raccoglie a La Costa-Seit in autunno. Insomma, una proposta a 360 gradi, coinvolgente, per ribadire una delle peculiarità di questo territorio fin dal dopoguerra, quando già esistevano diverse aziende che alla coltivazione mais e allevamento di bestiame affiancavano la commercializzazione delle prime mele, favorita dall’arrivo della ferrovia nel 1867. Negli anni è scomparsa quasi completamente la coltivazione delle pere e si sono formate le prime cooperative agricole. Le specie di mele nel tempo sono cambiate e quelle che si coltivavano nel dopoguerra sono scomparse, soppiantate dalle nuove qualità richieste dai mercati. B.C.













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antonella mattioli

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