Il Campo tenda ha raggiunto settanta edizioni

Laives. Il Campo tenda Don Bosco compie 70 anni, un traguardo che sarà festeggiato a inizio estate con una serie di eventi a Laives. Nacque nel 1950 per iniziativa di don Luigi Simoni e di Gino...



Laives. Il Campo tenda Don Bosco compie 70 anni, un traguardo che sarà festeggiato a inizio estate con una serie di eventi a Laives. Nacque nel 1950 per iniziativa di don Luigi Simoni e di Gino Coseri, allora ragazzo, che diedero il via all’avventura con un primo soggiorno a Pietralba.

A quel primo Campo tenda, come ricorda Mario Zanotti, «salimmo a piedi da Laives, assieme a tanti altri ragazzi di allora, oggi nonni. Si dormiva nel solaio della vecchia casa del pellegrino ed erano don Luigi e Gino Coseri i nostri “maestri”. Non ci mancava niente, comunque: il pane era fornito da un forno nei pressi del santuario di Pietralba, mentre il latte lo andavamo a prendere in una malga della zona. Nel 1960, la sede del Campo tenda Don Bosco si spostò a Sarentino, in un maso distante 40 minuti buoni di cammino, da fare tutti i giorni con una gerla sulle spalle per fare la spesa».

Nella sua storia, il Campo tenda di località ne ha cambiate più d’una, fino ad approdare alla struttura di passo San Lugano, un’ex casa cantoniera che in questi anni è stata completamente ristrutturata e che oggi accoglie una moderna cucina, oltre a spazi al coperto nel caso in cui le condizioni meteo dovessero volgere al peggio. Il Campo tenda però ha conservato intatto lo spirito dei primi tempi, e i ragazzi e le ragazze che lo frequentano estate dopo estate dormono ancora sotto le tende.

Don Luigi Simoni e Gino Coseri, che del Campo tenda è stato a lungo il “comandante”, non ci sono più (quest’anno è stato celebrato il decimo anniversario dalla morte di Coseri), ma quello che hanno creato procede al meglio: anche per l’edizione di quest’anno, che prenderà il via il 28 giugno, le iscrizioni ai tre turni sono state rapide e numerose, tanto che rimane solo qualche posto al secondo turno. Come un tempo, una volta al campo i partecipanti saranno suddivisi fra le squadre di Aquile e Falchi, che si sfideranno amichevolmente in varie attività. C’è sempre anche il “fuoco di bivacco”, attorno al quale, nelle sere dei finesettimana, tutti si riuniranno per raccontarsi pensieri e opinioni. Al Campo tenda sono passate generazioni di ragazzi: oggi molti di loro sono madri e padri a loro volta di giovani che rifaranno la stessa splendida esperienza. B.C.













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