Il lockdown chiude i locali, ma tanti escono a passeggiare 

Le restrizioni anti Covid introdotte ieri. Con la giornata di sole in pochi si sono fatti problemi a uscire di casa Più attenzione nell’uso delle mascherine, nei supermercati reintrodotte alcune limitazioni (entra una persona per famiglia)


Bruno Canali


Laives. Ieri la comunità di Laives e delle frazioni si è misurata con le limitazioni introdotte dalla nuova ordinanza provinciale che ha inserito Laives fra i comuni “zona rossa” per i contagi da Covid. L’ordinanza impone un “lockdown soft” e, in effetti, al di là di bar e ristoranti chiusi, tutto il resto ha funzionato come sempre, salvo alcune precauzioni reintrodotte in qualche supermercato, dove all’ingresso un addetto invitava ad entrate uno per nucleo familiare ma senza limiti di permanenza.

Girando per la città, la sensazione si sono viste molte persone passeggiare, forse proprio per il fatto che, chiusi i bar, abituale ritrovo per il rito mattutino del caffè, con una bella giornata di tiepido sole non rimaneva che fare una passeggiata. Quello che ha insegnato invece questa svolta è stato di indossare correttamente la mascherina sul volto e, infatti, tutti i passanti l’hanno fatto, cosa che non sempre succedeva nei giorni scorsi per strada.

Dubbi e considerazioni sulle chiusure e sulle scelte provinciali si sono spostati piuttosto sui social, dove i cittadini si stanno chiedendo perché proprio Laives sia stato inserito fra i Comuni zona rossa e cosa sia possibile o no fare per quanto riguarda gli spostamenti da e per Laives, aspetti non del tutto compresi con l’ordinanza.

Il sindaco Christian Bianchi, dalla quarantena nella quale ancora si trova, ha spiegato che “a Laives abbiamo 350 positivi e 650 persone in quarantena. Ecco, prima di andare avanti fermatevi 10 secondi, pensate a questo numero.... non vi pare una cosa impressionante, considerando che 1 mese fa c’erano 15 positivi e 35 in quarantena? Detto ciò - ha aggiunto Bianchi su Facebook - sappiate che tra i positivi ci sono anche studenti, insegnanti, assistenti, inservienti, personale ausiliario e per questo motivo la Provincia ha chiuso la scuola di Laives e ha fatto fare 400 tamponi a tutti. E aspettiamo di avere tutti i risultati, anche se un certo numero di positivi è già emerso. Ieri hanno fatto i tamponi a tutti gli studenti di Pineta, stiamo rincorrendo i casi, ma, essendo così tanti i positivi sul territorio, il rischio è che ogni settimana ci sia un caso, una classe, una scuola interessata. La decisione assunta dalla Provincia di chiudere tutte le scuole di Laives è proprio per spezzare questa catena”.

Nel frattempo pizzerie e ristoranti si stanno attrezzando per riattivare o potenziare il servizio di asporto e di consegna a domicilio, confidando che questo mini lockdown duri solo le due settimane indicate dalla Provincia, altrimenti sarebbe un disastro per tutti.













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