Il “rattoppo” delle ciclabili sarà tra i primi interventi 

La nuova legislatura. Il collegamento con le zone Vurza e Cervo è in cima all’agenda Ieri l’incontro tra Seppi, Sta e i sindaci di Appiano e di Terlano per trovare soluzioni condivise



Laives. Insieme ad Appiano e Terlano c’è anche Laives fra i centri satelliti di Bolzano dove si discute di collegamenti ciclabili col capoluogo. Ieri il vicesindaco in pectore Giovanni Seppi ha avuto in proposito un incontro con Sta e coi sindaci Renzo Caramaschi, Wilfried Trettl e Hansjörg Zelger. Laives è il comune maggiormente interessato vista la vicinanza a Bolzano, la dimensione demografica e la conformazione del territorio che facilita l’uso della bicicletta. Gli anni scorsi è stato realizzato un collegamento fra Laives e Bolzano, saldando, a Maso della Pieve, le rispettive reti ciclabili. A Laives però mancano ancora alcuni tratti perché il tracciato si possa considerare completato.

«A livello provinciale è in corso un’analisi di queste situazioni – dice il sindaco Christian Bianchi –. Per quanto ci riguarda, uno dei punti critici rimane ancora quello del completamento della pista ciclabile davanti alla zona produttiva Vurza, a nord di Pineta. Durante la passata legislatura è stato approvato e finanziato il progetto per allungare la pista ciclabile a sud di San Giacomo dal punto dove termina ora (circa a metà rettilineo) fino alla zona produttiva Vurza, quindi è solo questione di tempi tecnici prima che si veda il cantiere». Rimane poi il tratto di fronte all’ingresso principale della zona Vurza: il sindaco cita le due ipotesi in ballo, entrambe in direzione di Laives. La prima prevederebbe di costeggiare la statale 12 lungo il lato sud, dove c’è un fossato, fino a raggiungere la rotatoria nord di Pineta, che dista alcune centinaia di metri. Da lì ci si potrebbe allacciare alla ciclabile di Pineta con un passaggio sospeso su un lato della rotatoria. Questa prima proposta però non sarebbe sicura, segnala invece Seppi: «Ciclisti e pedoni dovrebbero attraversare quattro intersezioni pericolose in appena cento metri. E se vogliamo dare un servizio efficiente, con riverberi positivi per l’intera città visto l’alleggerimento del traffico che scaturisce da collegamenti ciclabili appetibili anche quando si va al lavoro, dobbiamo optare per soluzioni che non mettano a rischio la sicurezza degli utenti della strada».

«L’altra ipotesi – aggiunge Bianchi –, che riteniamo più interessante, prevede che una volta giunti davanti alla zona produttiva Vurza la ciclabile svolti verso sud, utilizzando un passaggio già esistente lungo il fossato Landgraben. Bisognerebbe eventualmente stabilire una servitù di passaggio con i proprietari delle campagne o disporre un esproprio. Questa seconda opzione consentirebbe di raggiungere facilmente anche via Stazione, dove già c’è la nuova pista ciclabile che arriva al confine con Vadena e da lì, come previsto, attraverso la ciclabile che sarà realizzata in zona Cervo, arrivare fino alla pista provinciale che corre lungo il lato ovest dell’Adige. Inoltre, un ramo del tracciato lungo il Landgraben potrebbe anche raggiungere facilmente la zona sportiva Galizia, dove da Pineta a sua volta arriva un’altra ciclabile, quella che passa sul ponte sopra la variante».

Il primo intervento in ordine di tempo sarà il completamento della ciclabile lungo la statale 12 a sud di San Giacomo, progettato e già finanziato. Poi l’attenzione dovrà rivolgersi alla scelta da fare per quel che riguarda il tratto di fronte alla zona produttiva Vurza e alle possibili varianti.













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