La coreografa che insegna ai bimbi l’arte del musical 

«Fame» è andato in scena venerdì sera al Don Bosco Applausi a scena aperta di amici e genitori in platea


di Bruno Canali


LAIVES. Da Grottaglie (in provincia di Taranto) all’Egitto, per approdare infine a Laives, dove prendere per mano tanti bambini e con loro allestire musical. Questa è Stefania Martino, coreografa che oramai tanti hanno imparato a conoscere proprio per il feeling che riesce a instaurare con i bambini, con i quali ha allestito ormai undici musical, dapprima all’Elki e dal 2010 con la Danceproject. L’ultima occasione per vedere all’opera questo gruppo è stata venerdì sera, all’auditorium del Centro Don Bosco, dove hanno proposto “Fame”, lavoro preparato in poche, intense settimane.

Come sia arrivata a Laives lo spiega lei stessa: «Ho studiato danza classica e accademica a Grottaglie e poi a Roma per perfezionarmi. Lì mi hanno proposto un’esperienza come coreografa all’estero, in Egitto, e ho accettato. Era il 2000 e sono partita con un contratto di 4 mesi. Lì ho incontrato David, attuale presidente della Danceproject, e con lui sono arrivata a Laives. Una volta qui, ho iniziato a insegnare danza a Bolzano, fino a quando ho conosciuto Linda Baldessarini (che allora era all’Elki di Laives) e insieme abbiamo iniziato a proporre gioco-danza a un piccolo gruppo di 8 bambini. Così è iniziata l’avventura: il gruppo ha continuato a crescere, e ad oggi abbiamo già allestito dieci musical. L’undicesimo, “Descendents”, tratto dal repertorio Disney, sarà pronto a dicembre. Si tratterà di uno splendido spettacolo cantato e recitato dal vivo. Confido sempre nella collaborazione preziosa di Chiara Bolzoni, della Filodrammatica di Laives e di Lorenza Maccagnan per questi allestimenti». Ma come si riesce a lavorare con tanti bambini tutti insieme? «Imparando ad ascoltarli, lasciando loro lo spazio di cui hanno bisogno, indirizzandoli senza obbligarli e valorizzando tempi e doti che ciascuno ha, senza mai mortificarli. Questo li mette a loro agio e così danno il meglio. Ricordo che siamo un’associazione di volontariato, anche se abbiamo spese “da privati”, con la sede in zona produttiva Vurza, dove aspettiamo tutti, lunedì 10 settembre, per la giornata delle porte aperte».













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