Tre vigili urbani di Laives (uno dei quali nel frattempo in pensione) denunciati per violazione di domicilio da un cittadino di Pineta e infine assolti dal giudice, con il Comune di Laives che, a sua volta, in veste di datore di lavoro dei tre dipendenti, ha comunque dovuto accollarsi le spese legali nonostante l’esito favortevole. La vicenda prese le mosse nel giugno 2014, quando i tre rappresnetanti della polizia municipale di Laives fecero un soprallouogo presso l’abitazione di un cittadino di Pineta. C’erano da verificare «sostanziali modifiche interne e cambi di utilizzo non autorizzati all’interno dell’alloggio su due piani» (recita la delibera), ma il proprietario evidentemente non ha apprezzato l’iniziativa e quindi ha fatto causa ai tre vigili urbani per violazione di domicilio. Nel settembre di quest’anno però, il giudice per le indagini preliminari ha archiviato il procedimento. A loro volta, i tre vigili urbani hanno chiesto al Comune il rimborso delle spese legali sostenute, che ammontano a poco meno di 3.800 euro. «Purtroppo - ha commentato il sindaco Christian Bianchi - la normativa prevede proprio questo, ovvero che nonostante si sia vinta la causa, le spese per gli avvocati sostenute dai nostri dipendenti ricadano sulle casse comunali e quindi le dobbiamo pagare». (b.c.)