Lido, stretta del gestore sulle autocertificazioni 

Contagi in aumento. La struttura ha iniziato a respingere turisti e stagionali dall’estero «Applichiamo le disposizioni di legge da mesi, ora è necessario un richiamo alla responsabilità»



Laives. Conti in rosso per un’estate da dimenticare, quella al lido comunale di Laives. Nonostante questo, Stefano Pizzo, il gestore, non ha mai abbassato la guardia ma ha mantenuto rigorose misure di sicurezza, come l’autocertificazione da parte dei bagnanti, una scelta che qualcuno ha perfino interpretato – erroneamente – come violazione della privacy. In questi giorni nei quali si registra una recrudescenza dei contagi Pizzo è tornato a raccomandare a coloro che frequentano il lido di Laives di attenersi rigorosamente alle disposizioni, prima fra tutte la veridicità delle autocertificazioni firmate all’ingresso.

«Ho inteso fare un richiamo alla responsabilità di ciascuno – dice Pizzo – perché ci sono nuove disposizioni generalizzate. Noi già dall’inizio facciamo il massimo possibile per la sicurezza dei nostri ospiti. Ho raccomandato di non fare autocertificazioni con leggerezza, specialmente a coloro che tornano dalle ferie, perché ne va della sicurezza di tutti». Pizzo ricorda quindi che, fino all’8 giugno, chi voleva accedere al lido di Laives doveva firmare un’autocertificazione che poi veniva trattenuta per 15 giorni. «Noi però teniamo la tracciabilità per un mese. In questo modo, se si fosse accertato l’ingresso di chi poi fosse risultato positivo, saremmo stati in grado di rintracciare le persone coinvolte. Anche in questo periodo ci capita di respingere turisti, così come evitiamo di fare entrare anche eventuali lavoratori stagionali giunti in zona da altri stati europei per la raccolta delle mele. Lo facciamo esclusivamente per ragioni di sicurezza sanitaria, così come all’interno del lido vengono applicate misure rigide di sicurezza, con sanificazioni continue».

Ma se finora sul versante della sicurezza al lido non si sono verificati problemi, per quanto riguarda invece i numeri è un dramma. In base alla superficie, causa Covid, alla struttura di via Stazione possono accedere massimo 700 persone. Inizialmente era anche stata imposta dall’amministrazione comunale la necessità di riservare gli accessi solo a coloro che risiedono a Laives, a Bronzolo e a Vadena. «Finora questa quota massima l’abbiamo raggiunta solo quattro domeniche. Rispetto agli anni passati siamo a un 70 per cento in meno di presenze e sinceramente non so proprio fino a quando riusciremo a tirare avanti in queste condizioni. Questa è indubbiamente un’estate da dimenticare». Lo scorso anno il bilancio era stato chiuso sulla quota di 50 mila presenze complessive, una cifra che oramai appare impossibile da raggiungere quest’anno. Le stesse condizioni meteorologiche non hanno favorito la corsa al lido e solo una manciata di finesettimana hanno avuto pieno sole e gran caldo, ingredienti indispensabili per riempire qualsiasi struttura balneare.













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