Lungodegenti, aumentano le guarigioni e l’ottimismo 

Domus Meridiana. Si comincia a uscire dal tunnel del Covid-19. Fiduciosi familiari e operatori Il centro si è affidato alla tecnologia per tenere un filo diretto con l’esterno e rassicurare i parenti


Bruno Canali


Laives. Un po’ alla volta sta tornando alla normalità anche la situazione all’interno della casa di lungodegenza Domus Meridiana. «I risultati dell’ultima sessione di tamponi dicono che c’è un sensibile miglioramento, sia fra gli ospiti sia fra il personale – afferma Marco Maffeis, direttore della struttura – e gli operatori che erano in malattia stanno rientrando al lavoro. Continuano ad ogni modo i tamponi, fra gli ospiti e il personale, perché non è ancora tempo di abbassare la guardia, anche se giorno per giorno la fase più difficile di gestione dell’emergenza sembra allontanarsi. Voglio sottolineare che questo è anche frutto dell’enorme lavoro, faticoso ma di grande soddisfazione, che stiamo facendo sul piano dell’assistenza alle persone, mantenendo sempre al centro l’ospite, cercando di ascoltarlo e di sostenerlo nei suoi desideri in assenza dei parenti, i quali per precauzione non hanno potuto più avere contatti personali con chi è all’interno della struttura».

A tale proposito, un prezioso regalo si è rivelato un tablet per le videochiamate donato dal sindacato pensionati Spi-Cgil. È grazie a questo strumento che gli ospiti della Domus Meridiana hanno potuto tenere un filo diretto con amici e parenti costretti a rimanere lontani dal 4 marzo, quando, ai primi segnali del contagio, la struttura era stata “blindata”. «La comunicazione interna ed esterna in questi due mesi è stata all’insegna della massima trasparenza, perché – dice Maffeis – abbiamo scelto fin dall’inizio di essere chiari, penso come nessun altro. I collaboratori e gli ospiti sono sempre stati informati sull’andamento della situazione e sulle strategie adottate per combattere senza tregua la battaglia contro il Covid-19. Usiamo il sistema audio interno di filodiffusione che ci consente, con il microfono, di entrare in contatto con ogni angolo della struttura. Verso l’esterno, oltre alle innumerevoli videochiamate che rappresentano l’unico anello di congiunzione tra ospiti e familiari, trasmettiamo settimanalmente le linee guida interne per la gestione dell’emergenza e l’aggiornamento della situazione tramite un gruppo Whatsapp. Quindi tutti gli interessati, nonché la pubblica opinione attraverso i media, sono sempre informati sull’andamento della situazione».

Parole di gratitudine il direttore della Domus Meridiana le riserva anche ai collaboratori e al personale che, in questa fase così difficile, la Comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina e il Comune hanno messo a disposizione per rimpiazzare chi era in malattia. «Grazie a una squadra di veri combattenti, i collaboratori costretti a lavorare con il massimo dei dispositivi di protezione, con gli ospiti costretti nelle loro stanze stiamo contenendo l’epidemia con tutti i mezzi a disposizione. L’intera cittadinanza deve andare orgogliosa di questo gruppo di persone, collaboratori e ospiti, splendidi combattenti, tutti confinati nel perimetro della Domus Meridiana, ma con una grande voglia di ricominciare».













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