Materne, il boom di iscritti “sfratta” la sezione tedesca 

La scuola di via Nazario Sauro. Il sindaco concorda un ritorno alle sedi di competenza per liberare spazi per i bimbi di lingua italiana. Resta il problema dei circa 30 esclusi dal nido



Laives. Ieri ha avuto luogo un incontro fra il sindaco e le responsabili delle scuole materne comunali. «Ci siamo confrontati su vari temi che riguardano queste strutture – dice Christian Bianchi –, compreso il problema delle richieste di iscrizione al nido che rimangono in lista d’attesa».

Il problema è stato sollevato da diverse madri. Un problema causato dall’applicazione di una legge nazionale, recepita dalla Provincia, legge che di fatto ha come conseguenza le esclusioni, perché i piccoli del nido non possono essere iscritti alle materne se non hanno compiuto i tre anni. Le famiglie hanno chiesto alla Provincia almeno una deroga alla legge, richiesta che finora però non ha sortito alcun effetto. Inoltre – hanno scritto le madri – «non abbiamo nemmeno ottenuto una risposta dagli organi provinciali competenti».

«Quest’anno – spiega il sindaco – si registrano più iscritti alla materna di via Nazario Sauro, dove da tempo è ospitata anche una sezione della materna tedesca. Abbiamo convenuto che, per fronteggiare questo aumento di iscritti, la sezione tedesca torni nelle proprie sedi (in via Pietralba e in via Kennedy), dove ci sarebbero dei posti disponibili, e che lo spazio liberato alla materna Sauro torni a disposizione di quella italiana. Per quanto riguarda invece il problema delle iscrizioni inevase al nido, la risposta dipenderà dalle scelte della Provincia: se deciderà che la legge va applicata così com’è, circa trenta bambini non potranno essere accolti e rimarranno in lista di attesa. Se invece la Provincia deciderà di applicare una deroga, come richiesto dalle madri, allora si potranno trovare posti ancora liberi nelle scuole materne. Secondo le verifiche fatte, abbiamo 34 nati in questa situazione: non tutti avranno necessità, perché succede quasi sempre che qualche famiglia trovi soluzioni alternative. Ad ogni modo parliamo di una trentina di richieste». Il vicepresidente provinciale Giuliano Vettorato ha spiegato che la legge che riguarda le iscrizioni è emanazione nazionale e che la Provincia si limita a recepirla.













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