Pineta, Comitato contro la teleferica per i bambini 

Il parco di via Brennero. Magagna e De Longis contrari alla proposta di Ferrari e Sbironi In merito alla sicurezza del rio Dolce, il gruppo chiede di essere informato sui progetti in campo


Bruno Canali


Laives. Con il nuovo anno, scatta anche la promessa del Comitato civico di Pineta di puntare con rinnovato vigore l’attenzione sui temi relativi alla frazione. Due gli argomenti affrontati durante un recente incontro: la sicurezza idrogeologica relativamente al rio Dolce, che la scorsa estate destò apprensione, e le varie prese di posizione per quanto riguarda il parco pubblico davanti a Pineta.

Per le idee che recentemente si sono susseguite sul parco pubblico di via Brennero, gli esponenti del Comitato parlano di “risveglio degli assenti”. «Duole dover constatare – così Franco Magagna e Manuel De Longis, del Comitato civico di Pineta – che qualche politico locale, solo nell’imminenza delle elezioni comunali e dopo cinque anni di totale mutismo, “scopra” che le strade di Pineta sono strette, con pericolo per bambini e anziani, o che si propongano interventi esteticamente impattanti in luoghi non appropriati, forse dimenticando che in passato, nonostante una raccolta di firme (iniziativa partita da Laives), un tendone sopra piazza Don Domenico non si farà mai, così come non si installerà in mezzo al parco una teleferica per i bambini. Come Comitato, difenderemo strenuamente la bellezza di quell’area di verde pubblico in modo da favorire una sua frequentazione più ampia possibile dai più giovani ai più anziani e non per ultimo anche per rispetto al bel progetto dell’architetto Azzolini. Il Comitato è stato costantemente attivo per quindici anni, e grazie a questo siamo riusciti a trasformare Pineta in una bella realtà».

«In merito agli interventi che verranno messi in atto per la messa in sicurezza del rio Dolce – dicono Magagna e De Longis – vogliamo essere informati sulla tipologia di quelli che verranno messi in campo, progetti che seguiremo attentamente. Questo non va letto come una mancanza di fiducia verso i tecnici preposti, sui quali facciamo affidamento pienamente: quello che temiamo sono burocrazia e decisioni politiche non sempre ben ponderate. Su questo tema abbiamo l’esperienza di quando a suo tempo i tecnici provinciali, loro malgrado, per la variante alla statale 12 progettarono un tunnel sotto via Brennero, non una scelta tecnica ma una decisione politica che noi ritenemmo subito scellerata. Una scelta che avrebbe messo in pericolo la stabilità del conoide sul quale poggia Pineta».

Pur non avendo alcuna competenza specifica nel settore idrogeologico, il Comitato non si è affidato solo al buonsenso, ma si è speso nella ricerca e in consultazioni indipendenti. «Su questa linea ci muoveremo anche per affrontare i problemi attuali. Per il rio Dolce, ad esempio, chiederemo un incontro con i responsabili dei Bacini montani della Provincia e, contestualmente, avremo il supporto del sindaco Christian Bianchi e del vicesindaco Giovanni Seppi, che già da tempo sta seguendo attentamente questa vicenda».















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