Pineta, il centro ancora in attesa degli interventi per il rilancio 

Il progetto di Azzolini. Il vice sindaco Seppi ricorda l’architetto che ha pensato la riqualificazione della frazione: «Ci ha lasciato in eredità l’idea per far sì che la piazza non sia un parcheggio di auto ma un’area per gli incontri della gente» 


Bruno Canali


Laives. La scomparsa, a 71 anni, dell’architetto bolzanino Carlo Azzolini ha lasciato tanta amarezza anche fra i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Laives e del Comitato civico di Pineta. Lo ricorda il vice sindaco Giovanni Seppi, che con Azzolini ha avuto un rapporto decennale di lavoro.

“Azzolini – dice Seppi – è stato il “padre” della riqualificazione dell’area con la piazzetta e il parco pubblico davanti a Pineta: è suo infatti il progetto che l’ha ispirata, così come portano la sua impronta le soluzioni estetiche adottate per i muraglioni presso i portali sud e nord della variante in galleria alle spalle di Laives. Ricordo che ci incontrammo con lui e i rappresentanti del Comitato civico di Pineta per parlare della questione e Azzolini, davanti a una pizza, raccolte le varie istanze gettò le basi della possibile soluzione. Ed è quella che ci ha lasciato in “eredità” per sistemare la piazzetta davanti a Pineta, impedendo che venga utilizzata come parcheggio delle automobili e, nel contempo, possa essere utilizzata invece per la sosta delle persone. Si tratta di una serie di ostacoli ben integrati con l’architettura della piazzetta don Domenico Penner, che consentono alle persone di sedersi comodamente. Di questa proposta conserviamo il progetto e il rendering e credo che potrà essere la soluzione definitiva al problema dei parcheggi in quello spazio pubblico. In questo senso, l’architetto Azzolini aveva una visione tecnica rivolta al futuro e era un tecnico con la T maiuscola. Anche noi, come comunità di Laives, gli dobbiamo molto per questi motivi”.

Ma il vice sindaco Seppi, che lavora come geometra al Comune di Bolzano ha anche altri ricordi dell’architetto Carlo Azzolini. “Lo ricordo, in particolare – dice – perché essendo io tecnico e relatore nella commissione edilizia del capoluogo, avevo occasione di incontrarlo spesso e debbo dire che ho imparato molto da lui perché a volte mi chiedeva che cosa pensavo di questo o di quel progetto. Come detto, ho sempre apprezzato la sua visione dell’urbanistica rivolta al futuro e le soluzioni azzeccate che proponeva. Proprio per questo rapporto, ho saputo qualche giorno prima della sua morte che le sue condizioni fisiche, a causa del Covid, stavano peggiorando e, purtroppo, l’epilogo di questa sua malattia è stato tragico. Esprimo alla sua famiglia il mio profondo cordoglio”.

Anche da parte del Comitato civico di Pineta la notizia della scomparsa di Carlo Azzolini è stata accolta con profonda amarezza.

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