il capannone di pineta 

Pusateri: «L’accusa di turbativa d’asta non ha fondamento» 

LAIVES. L’ipotesi che la delibera con la quale la maggioranza del consiglio comunale di Laives ha impegnato quasi un milione e 200 mila euro per acquistare un capannone all’asta sia illegittima è...



LAIVES. L’ipotesi che la delibera con la quale la maggioranza del consiglio comunale di Laives ha impegnato quasi un milione e 200 mila euro per acquistare un capannone all’asta sia illegittima è considerata «fantasiosa e priva di fondamento» dal sindaco Christian Bianchi. A formularla, parlando anche di possibile “turbativa d’asta”, erano stati diversi consiglieri d’opposizione in aula, convinti che la cifra che la giunta ha fissato come massima disponibilità in caso di rilanci rispetto ai 750 mila euro di base d’asta non doveva essere pubblicizzata, se non altro per non fornire vantaggi a eventuali concorrenti.

«Ricordo solo che la delibera di variazione del bilancio per recuperare questi soldi è stata verificata dalla segretaria generale e dai funzionari – dice Bianchi – e ieri, in giunta, abbiamo infine stabilito la quota entro la quale rilanciare in fase di asta del capannone che intendiamo acquistare. Non è detto che poi ci riusciremo, così come non diremo adesso fin dove parteciperemo a eventuali rilanci rispetto alla base d’asta. Chi critica la nostra scelta non ricorda di aver parlato per decenni della necessità di trovare una nuova sede al cantiere comunale, ormai inadeguato, fuori norma e da allontanare dal centro abitato, ma solo noi, adesso, proviamo a risolvere seriamente la questione. Comunque vada l’asta mercoledì, se prenderemo quel capannone sarà un’acquisizione al patrimonio pubblico. La sola area vale almeno mezzo milione di euro, altrimenti vedremo altro».

In merito alla pubblicazione della somma in delibera, anche l’assessore ai lavori pubblici Raimondo Pusateri ha una spiegazione: «La delibera è un atto pubblico e come tale può essere verificata da chiunque in onore alla trasparenza. Mi preoccuperei se fosse viceversa, se ci fossero delibere secretate. Quanto a ipotetici vantaggi per eventuali concorrenti in asta, come ipotizzato dai consiglieri d’opposizione che paventano una “turbativa”, io la vedo in maniera del tutto diversa: chi all’asta dovesse provare a speculare rischierà di rimanere con il cerino in mano. Il Comune valuterà man mano se rilanciare o meno e chi alla fine offrirà la somma maggiore si dovrà accollare il capannone. Ricordo che, qualche mese fa, la prima asta per lo stesso immobile era andata deserta e che mercoledì, in tribunale, si riparte da 750 mila euro. Staremo a vedere».

Mercoledì il sindaco rappresenterà il Comune nella gara d’asta per l’aggiudicazione del capannone in zona Vurza, ma valutando fin dove rilanciare. (b.c.)

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