Recupero di via Noldin, la farmacia fa ricorso al Tar 

Urbanistica. «Il piano ha 25 anni e va rielaborato in toto, ormai le modifiche sono oltre 60» Gabriella Guarda denuncia anche mancanze in tema di viabilità e di considerazione dei cittadini


Bruno Canali


Laives. Sono iniziati i lavori per la trasformazione edilizia di un comparto a metà di via Noldin in cui si trovano alcuni vecchi edifici. Tra questi, quello che ormai da anni, a seguito di un rovinoso incendio, era rimasto senza tetto. Sull’operazione però pende la spada di Damocle di un ricorso al Tar, e infatti la giunta comunale, con una recente delibera nella quale si legge che il ricorso è promosso “dal condominio Pietralba nella persona dell’amministratore legale rappresentante pro tempore Lorenzo Perrone”, a sua volta si affida all’Avvocatura di Stato di Trento.

La delibera però non sarebbe del tutto corretta: lo stesso Lorenzo Perrone, con una nota, specifica quanto segue: “Il condominio Pietralba non ha presentato alcun ricorso in merito al suddetto sviluppo immobiliare”. Lo stesso fa la titolare della farmacia Pietralba (che si trova di fronte all’area interessata dai lavori). “Non è il condominio Pietralba ad aver presentato ricorso, ma il condominio Dottoressa Guarda Gabriella & C. S.a.s, oltre alla società Farmacia Pietralba, della stessa Gabriella Guarda”. Con questa specificazione, chi ricorre contro il Comune coglie l’occasione per fare alcune severe considerazioni in merito all’operazione urbanistica che riguarda quella parte di centro storico.

“Questa modifica al piano di recupero del centro storico – si legge nella nota – è solo l’ennesima (in una serie di oltre 60 modifiche), e a nulla sono valse le osservazioni presentate da più di un cittadino ancora nel 2018, tra le quali veniva anche sollecitata una rielaborazione dell’intero piano di recupero (vecchio di 25 anni) per garantire una sua organicità, particolarmente per quanto riguardava la viabilità, già ora assai problematica, proprio in corrispondenza della farmacia”. Seguono ulteriori critiche all’operato dell’amministrazione comunale rispetto alle scelte urbanistiche e alla tempistica, per concludere che “all’esame del giudice c’è adesso il perseguimento del pubblico interesse”.

Una volta che i privati hanno espletato le pratiche burocratiche, intanto il Comune ha concesso il via libera all’inizio del lavori di trasformazione della piccola zona a metà di via Noldin, dove, già qualche immobile è stato demolito. Prossimamente la stessa sorte toccherà anche ai due edifici affacciati sulla via, uno dei quali è, appunto, la vecchia casa semidiroccata e senza tetto. Dovrebbero sorgere quindi una ventina di nuovi alloggi dopo una mediazione portata avanti dal vicesindaco Giovanni Seppi per evitare che la notevole cubatura disponibile in quel punto della città potesse stravolgere l’area. Questo è stato possibile coinvolgendo altri confinanti, fino ad aumentare la superficie di circa 1.300 metri quadrati per poter così distribuire meglio le volumetrie. Le nuove costruzioni non dovrebbero essere più alte di quattro piani (più i sottotetti), con alcuni spazi commerciali alla base affacciati su via Noldin come era anche prima e dei garage interrati, oltre a una casetta separata all’interno dell’area.













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