Sedute online, botta e risposta tra i consiglieri

Laives. Dopo aver capito che non ci sarebbe stato modo di partecipare alla seduta del consiglio comunale in videoconferenza, l’opposizione ha deciso di non presentarsi nella sala del Coseri. Motivo è...



Laives. Dopo aver capito che non ci sarebbe stato modo di partecipare alla seduta del consiglio comunale in videoconferenza, l’opposizione ha deciso di non presentarsi nella sala del Coseri. Motivo è l’emergenza sanitaria, con 563 residenti positivi e 456 persone in quarantena.

«Tra febbraio e maggio – spiegano – la minoranza ha più volte chiesto di convocare il consiglio online. Allora il sindaco e la giunta hanno ritenuto troppo pericolosa l’organizzazione di riunioni in presenza, ma non si sono attivati per avviare l’iter di organizzazione delle sedute in modalità online, congelando così l’attività consiliare e il confronto democratico all’interno della nostra città. Solo al termine dell’emergenza il consiglio è tornato a riunirsi. Con grande disappunto, ci vediamo costretti a non partecipare al consiglio: saremo disponibili a farlo non appena sarà attivata la modalità online. Siamo consapevoli della gravità della nostra scelta, ma la riteniamo l’unica valida per tutelare la salute dei nostri familiari e dei nostri concittadini».

Dura la lista del sindaco, Uniti per Laives. In una nota, il capogruppo Alberto Giuliani scrive che «secondo l’opposizione la convocazione in presenza andava contro le ultime disposizioni provinciali. L’opposizione riteneva i punti all’ordine del giorno differibili a un prossimo consiglio da svolgersi online. Ma le ordinanze che indicano l’obbligatorietà della modalità a distanza e che recepiscono il Dpcm del 18 ottobre si riferiscono alle funzioni di gestione della pubblica amministrazione, non a quelle deliberative, di indirizzo e di controllo del consiglio. La legge provinciale n. 4/2020 attribuisce ai Comuni la facoltà di svolgere le sedute in videoconferenza, non l’obbligo. Sulla “non importanza” del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2019, della presentazione del Dup 2021-2023 e dell’istituzione delle commissioni non serve commentare. Quanto avvenuto è offensivo verso le istituzioni e verso i cittadini. Un sistema sicuro e affidabile per le sedute in videoconferenza sarà disponibile a fine mese, ma nel frattempo il dovere di ogni consigliere è quello di contribuire al buon funzionamento dell’istituzione. Ben più grave sarebbe se, dietro alla mancata presenza in consiglio, ci fosse stata la volontà di mettere in difficoltà la maggioranza facendo mancare il numero legale. Se questa era la vera ragione, non sono riusciti nello scopo: il consiglio si è svolto regolarmente».













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