le regole

Uso dei social, giro di vite per i dipendenti comunali 

Codice di comportamento a Egna. La sindaca: «Grande attenzione anche ai profili privati» «Bisogna valutare ciò che si posta e in che forma». Regole precise per il telefonino aziendale 


Massimiliano Bona


EGNA. Approvato dalla giunta comunale di Egna il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici che rappresenta uno degli strumenti essenziali del piano triennale di prevenzione della corruzione. Le modifiche più importanti riguardano l’utilizzo della rete che d’ora in poi non potrà più essere discrezionale. «Gli articoli aggiunti – spiega la sindaca Karin Jost - sono il 10, l’11, il 12 e il 13. Fondamentalmente, con le nuove regole, bisogna stare attenti a cosa si mette in rete e in quale forma». Come precisa la sindaca i dipendenti pubblici, anche per una questione etica, dovranno anche stare attenti a ciò che pubblicano sui loro profili privati.

L’uso dei social media.

L’articolo più interessante è il 12, che regola nel dettaglio i rapporti con i mezzi di informazione e l’utilizzo dei social media. Il personale incaricato, come indica espressamente il Codice di comportamento, «si astiene dal postare, condividere, commentare o approvare contenuti volgari, offensivi, discriminatori o lesivi della dignità umana».

Anche nei rapporti – pubblici e privati - con altri rappresentanti dei media bisogna esprimersi in modo appropriato. «Il personale incaricato, anche in via non esclusiva o stabile, di gestire i profili dell’amministrazione su piattaforme di social media, usa sempre un linguaggio e un contenuto adeguato, non volgare né offensivo, sia nelle comunicazioni visibili al pubblico che nelle comunicazioni private o riservate».

Sicurezza informatica e uso di cellulari e tablet di servizio.

Di rilievo anche l’articolo 11, in cui si affronta il problema della sicurezza informatica. Il telefonino aziendale, di norma, non si può usare a fini privati: «L’uso di tutti gli strumenti IT, sia che si tratti di software o di hardware (ad esempio pc, telefoni fissi e mobili, multifunzione, device mobili ecc.) messi a disposizione dall’Amministrazione, è limitato alle necessità lavorative e quindi con il conseguente divieto di utilizzarli per fini privati, fatte salve specifiche autorizzazioni».

Bisogna, inoltre, saper tenere ben distinto il proprio profilo privato da quello dell’amministrazione. «Il personale evita in qualunque modo di ingenerare confusione tra il proprio profilo privato e i profili ufficiali dell’amministrazione. In particolare, non utilizza come immagine del profilo o nell’intestazione i simboli o gli emblemi anche non ufficiali dell’amministrazione. È consentito condividere sulla propria pagina personale i contenuti social pubblicati sulla pagina ufficiale del Comune, evitando però di copiare e incollare i contenuti stessi al fine di non ingenerare l’idea di parlare a nome dell’amministrazione stessa».

Etica e sanzioni.

L’articolo 13 punta sulla necessità di focalizzare l’attenzione, per i dipendenti, sull’etica pubblica: «Il personale partecipa ad attività formative di base e di aggiornamento che favoriscano la conoscenza dei contenuti del Codice di comportamento, in particolare in materia di etica pubblica e comportamento etico, prevenzione della corruzione e trasparenza». L’articolo 14 mette nero su bianco le responsabilità dei dipendenti: «La violazione degli obblighi previsti dal Codice costituisce comportamento contrario ai doveri d’ufficio ed è fonte di responsabilità disciplinare, ferme restando le ipotesi in cui la violazione possa dar luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del pubblico dipendente». Il Codice di comportamento del Comune di Egna è stato approvato una prima volta nel 2015 e poi rettificato con delibera della giunta. Le modifiche più significative, questa volta, riguardano appunto l’inserimento nel Codice di comportamento di una disciplina sul corretto utilizzo delle tecnologie informatiche, dei mezzi di informazione e dei social media da parte dei dipendenti pubblici. Il tutto è stato deciso soprattutto per tutelare l’immagine della pubblica amministrazione.

 













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