Vola per 50 metri, grave un carabiniere 

È Alessandro Badagliacca, 33 anni, dell 7° Reggimento di Laives. A salvarlo l’amico Mattia Lucchesini del Soccorso Alpino



TRENTO/LAIVES. Stava attraversando il ghiacciaio della Presanella lungo il percorso che dal rifugio Denza porta alla Cresta Nord-Est della Presanella, quando è scivolato per una cinquantina di metri. Tutto è accaduto all’improvviso e non è ancora chiaro perché lo scalatore abbia improvvisamente perso l’appiglio. L’incidente è accaduto all’alba di ieri, attorno alle 5.30, e a dare l’allarme è stato l’amico dell’alpinista precipitato che, dopo aver assistito impotente alla rovinosa caduta, ha mantenuto il sangue freddo e ha attirato l’attenzione di alcuni escursionisti, che hanno subito lanciato l’allarme.

Protagonista del pauroso incidente, Alessandro Badagliacca, 33 anni, carabiniere in servizio al Settimo reggimento di Laives. Grande appassionato ed esperto di montagna, il militare era da poco rientrato in Italia da una missione all’estero e si trovava in compagnia di Mattia Lucchesini, 31 anni, fisioterapista molto conosciuto a Bolzano, tecnico dell’elisoccorso e membro del Soccorso alpino di Bolzano. Proprio il sangue freddo di Lucchesini è stato determinante per risolvere la situazione. Dopo aver inizialmente provato invano a chiedere aiuto con il cellulare (in quel punto non c’era campo e la telefonata non partiva), infatti, il fisioterapista ha iniziato ad urlare a squarciagola , riuscendo ad attirare l’attenzione di un

L’amico che era con lui ha tentato di chiamare i soccorsi con il cellulare, ma ogni comunicazione risultava impossibile. Per l’amico, non c’è stata altra possibilità che mettersi a gridare: chiamare aiuto tra le montagne, con la forza della disperazione. Le sue urla hanno attirato l’attenzione di un gruppo di escursionisti che - non è mancata nemmeno la fortuna - si trovavano a una distanza e in una pozione tali da poter udire distintamente la voce di Lucchesini e la sua richiesta d’aiuto.

E così, la chiamata al 112 è partita con solo qualche secondo di ritardo: la centrale di Trento ha contattato il coordinatore dell’Area operativa Trentino Occidentale, il quale ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha portato in quota il personale del Soccorso Alpino. Medicato sul posto e verricellato a bordo dell’elicottero di Trentino Emergenza, Badagliacca è stato trasferito all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stato accolto nel reparto di terapia intensiva, al primo piano del nosocomio trentino. Tra i primi a sincerarsi sulle condizioni di Badagliacca, Giorgio Gajer, presidente del Soccorso Alpino dell’Alto Adige, che s’è costantemente tenuto in contatto con i familiari del militare ferito e con i colleghi del Soccorso alpino di Bolzano, alcune dei quali sono subito scesi al Santa Chiara.

Le condizioni di Badagliacca sono subito parse molto gravi, ma con il passare delle ore il quadro clinico ha lasciato un po’ di spazio all’ottimismo. Nel pomeriggio, il giovane carabinieri è stato sottoposto ad una Tac che, tra le altre cose, ha evidenziato come le condizioni rimangano gravi, ma stazionarie. A giocare a suo favore, la prestanza fisica: oltre ad essere uno sportivo e un alpinista preparato, infatti, il carabiniere è in servizio al 7° Reggimento carabinieri Trentino-Alto Adige, unità speciale mobile dell’Arma. Si tratta di un militare addestrato e operativo, insomma, che proprio poco tempo fa aveva fatto rientro da una missione all’estero. In queste ore, sarà sottoposto a nuovi esami e nuovi controlli. La prognosi resta ovviamente riservata.

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