Accoglienza profughi, lo Sprar va a rilento 

Due dei tre operatori sociali incaricati dal Burgraviato rinunciano all’assunzione La carenza di personale segue le polemiche sull’utilizzo degli alloggi comunali



MERANO. Parte con un mezzo passo falso il progetto Sprar per la collocazione sul territorio di richiedenti asilo da parte del Burgraviato. Prima l'assoluta assenza di offerte avanzate da proprietari di appartamenti presenti sul territorio dei 27 Comuni che ne fanno parte. Per evitare il fallimento del progetto e la brutta figura a livello provinciale e nazionale sono stati gli stessi Comuni, pochi a dire il vero, a farsi avanti, mettendo a disposizione proprietà pubbliche. Ma adesso arriva anche la rinuncia da parte di due operatori dei servizi sociali sui tre incaricati dalla giunta del Burgraviato per accompagnare il progetto. Uno dei tre operatori ha rinunciato all'incarico, il secondo ha chiesto un rinvio dell'assunzione per impegni precedentemente presi. Il tutto nel bel mezzo della bufera mediatica che in particolare si è sviluppata a Merano per la scelta del vicesindaco Andrea Rossi, senza neppur aver ottenuto l'assenso del suo collega al patrimonio Nerio Zaccaria, di assegnare ai richiedenti asilo tre appartamenti comunali, solitamente utilizzati per aiutare le famiglie meranesi più povere e normalmente ristrutturati a suon di 50 mila euro al colpo dopo l'uscita del precedente locatario (normalmente per decesso dello stesso). Non ci sono altre richieste pendenti, aveva annunciato Andrea Rossi per giustificare la scelta, il realtà bisognerà attendere il mese di marzo per poter stilare le nuove graduatorie degli alloggi comunali, che ovviamente essendo in esaurimento sono pressoché vuote. E a giudicare dalle domande che sono pendenti all'Ipes per il solo territorio comunale di Merano di richieste ce ne sono eccome, a centinaia. Le graduatorie Ipes per il 2017 non sono ancora pronte, ma quelle del 2016 parlano chiaro. In graduatoria ci sono 463 famiglie meranesi in attesa di un alloggio, 298 delle quali con almeno venti punti. Il 35% delle domande accolte in graduatoria sono state presentate da cittadini stranieri, tutte le altre da famiglie locali (179 di lingua italiana, 119 di lingua tedesca). E per i partiti della destra italiana e tedesca la scelta del vicesindaco ha presentato su un piatto d'oro l'occasione per far polemica con lo slogan “prima i nostri” e poi i profughi.(rog)

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