Merano. Mondo dell’ippica in lutto. È morto a Roma a 80 anni, compiuti lo scorso mese di ottobre, il fantino Pietro Santoni, indimenticato protagonista delle corse a Maia dove, fra l’altro, aveva vinto un Gran Premio montando Ryan’s Daughter. Era il 1979. Pietro aveva compiuto un autentico capolavoro, piegando Jet Moon montata da Colleo.

Ma Santoni era stato protagonista di numerose corse in cui aveva montato grandi protagonisti di un periodo d’oro dei cavalli da ostacoli. Era il tempo di grandi fantini come Colleo, Pacifici, Saggiomo, Oppo, Baseggio, con i quali si era cimentato in sfide che sono passate alla storia delle corse ad ostacoli di Maia e di altri ippodromi nazionali.

La sua morte, sopravvenuta all’improvviso per un infarto, ha gettato gli ippici meranesi in un profondo dolore, perché in Pietro avevano sempre visto una grande persona. Che ora mancherà ai molti.

Ma lo piange anche la città che lo aveva “adottato”. Era stato un apprezzato ristoratore che si era fatto da solo. Prima aveva aperto un suo ristorante in via Piave, poi si era trasferito all’Astoria di via Winkel e quindi aveva aperto il “Da Santoni” in via Mainardo, chiuso ormai da qualche anno. Sempre con la figlia Rossella al suo fianco, una cuoca provetta che metteva in tavola l’estro del papà, che aveva imparato l’arte culinaria da autodidatta. La cucina romana era la specialità con la quale aveva saputo conquistare anche i palati più esigenti oltre che i numerosi appassionati di ippica che gli facevano visita al ristorante per scambiare con Pietro, sempre piacevole nelle conversazioni, quattro parole sulle corse. Alla moglie Mirella e alla figlia Rossella le condoglianze anche della redazione dell’Alto Adige.