Al Comune il personale costerà 900 mila euro in più 

Bilancio preventivo. Nuovo accordo di intercomparto, impennata delle spese per i dipendenti  Zaccaria: «E intanto la Provincia taglia ancora i contributi della finanza locale a Merano»  


Simone Facchini


Merano. Il prossimo anno 900 mila euro di uscite in più per pagare il personale e 334 mila euro di disponibilità in meno per la sforbiciata della Provincia rivolta ancora una volta a Merano nell’accordo sul finanziamento degli enti locali. Una combinazione di colpi assestati al budget di via Portici, incassati dal bilancio preventivo per il triennio 2020-2022 e assorbiti dalla guardia alzata negli ultimi anni con una serie di accorgimenti, non ultimo la drastica riduzione dell’indebitamento. «Le casse comunali sono in salute ma cominciano ad andare in sofferenza per le spese correnti» ammette l’assessore al bilancio Nerio Zaccaria.

Spettatore.

Davanti a queste due voci, che intersecate peseranno oltre 1,2 milioni sulle casse municipali nel 2020, il Comune è costretto al ruolo di spettatore interessato. Di certo nei confronti della prima: gli aumenti ai dipendenti sono figli del nuovo contratto intercomparto, circa 320 mila euro per l’aumento dell’indennità integrativa (anche retroattiva per il 2019), più o meno altrettanti per la monetizzazione dei vari livelli del patentino di bilinguismo, altri 245 mila per l’aumento del 65% del fondo di produttività relativo all’anno passato. Fin qui i 900 mila di maggiori uscite, sulle quali il Comune non ha margini di manovra. Sul taglio nella finanza pubblica il discorso assume contorni almeno in parte diversi: Merano subisce, penalizzata da criteri orditi in seno al Consorzio dei Comuni, ma almeno può protestare. Così come già fatto negli ultimi anni. «In un decennio il contributo provinciale è stato dimezzato, da 23,5 a 12 milioni» puntualizza Zaccaria. «Personalmente penso che si sia sedimentata l’immagine di Merano come città ricca e in quanto tale capace di sopportare penalizzazioni. Il gettito generato al tempo da Azienda energetica e ora da Alperia (quest’anno circa 5 milioni, ndr) viene percepito come un surplus che altri non hanno. Ma non possono essere giustificazioni per continuare a ridurci il sostegno». Senza dimenticare che, in quanto punto di riferimento del Burgraviato, Merano svolge tanti servizi a favore di varie località dei dintorni. «Da Bolzano a Bressanone e Brunico, anche gli altri centri maggiori battono i pugni su questo tasto» rimarca il sindaco Paul Rösch. «Ma è stato deciso per quest’anno di accettare la ripartizione dei fondi rimandando alla prossima estate la discussione». Quando, dopo le comunali di maggio, le giunte municipali avranno nuovi connotati.

Sfida.

«La vera sfida futura sarà ancora una volta quella di intraprendere tutte le azioni necessarie per controllare la spesa corrente senza tuttavia penalizzare i servizi offerti alla cittadinanza», chiosa Zaccaria. L’aumento nel 2020 della spesa corrente, sulla quale incide in modo decisivo la crescita degli stipendi, è complessivamente dell’1,42%. «Dovranno essere individuati possibili razionalizzazioni in modo da portare la spese corrente entro limiti ragionevoli. Un fattore positivo rimane il forte calo dell'indebitamento finanziario del Comune che alla fine del 2020 ammonterà a 12 milioni di euro. Nel 2010, al primo anno in veste di assessore al bilancio, erano 83 mila. Su questo fronte abbiamo compiuto enormi passi avanti sia con la legislatura Januth sia durante quest’ultimo lustro».

Il bilancio 2020 chiude in pareggio su 83 milioni di euro. Di questi, 15 verranno investiti. «Vogliamo portare a termine lavori e progetti già avviati – dice Rösch - ma anche lasciare il necessario spazio di manovra finanziaria alla prossima giunta». L’edilizia scolastica impegnerà una larga parte degli investimenti.













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